Apple: Windows con Parallels e non con Boot Camp

19/06/2006 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Indagini di mercato indicano l'emulatore per Windows di Apple come fattore fondamentale per convincere nuovi utenti e Apple che fa? Poggia la sua strategia di conquista su un prodotto terzo appena lanciato ufficialmente, Parallels.

Indagini di mercato indicano l'emulatore per Windows di Apple come fattore fondamentale per convincere nuovi utenti e Apple che fa? Poggia la sua strategia di conquista su un prodotto terzo appena lanciato ufficialmente, Parallels.
 
Dopo alcune apprezzate versioni beta, testate da ben 100.000 utenti in 71 paesi, è stata rilasciata la versione definitiva di Parallels Desktop for Mac.

Si tratta di un virtualizzatore per i Mac con processore Intel Core Duo che permette di installare Windows o (3.1x, 95, 98, ME, 2000, NT, 2003, XP) altri sistemi operativi (Linux, FreeBSD, Solaris, OS/2, eComStation o MS-DOS, tutti non inclusi nel pacchetto) sul computer di Apple, contemporaneamente al Mac OS X, su una finestra separata o a pieno schermo, mantenendo la gran parte delle performance.

L'azienda annuncia che fino a metà luglio tale software verrà venduto per 42 euro invece che 67 euro, prezzo standard.

Il beneficio principale di Parallels Desktop è, come dice già il suo nome, la capacità di far funzionare entrambi i sistemi operativi in modo contemporaneo. La versione demo si scarica qui.

Insomma Parallels Desktop promette più di quanto fa Boot Camp (che avvia o Mac OS X o Windows, uno per volta) ma l'applicativo, ancora in versione Beta, di Apple ha già riscosso grande successo tra gli utenti Windows in procinto di scegliere un Mac invece che un PC. E poi Boot Camp è gratuito.

Ma vien da chiedersi se Apple ci crede in Boot Camp dopo aver letto le pagine "Get a Mac", in particolare quella che descrive le potenzialità di far girare Windows su un Mac.

Sorprendentemente si trova la citazione di Parallels quando si indica la possibilità di un Mac nel funzionare con il sistema operativo di Microsoft oltre a quello di Apple.

Gli uomini del marketing di Parallels sono stati estremamente convincenti anche a Cupertino se sono riusciti ad oscurare l'emulatore di Apple, visto che prima del rilascio di Parallels la stessa pagina del sito di Apple indicava chiaramente Boot Camp e non software terzi.

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