Apple e sicurezza, vietato parlarne al Black Hat

04/08/2008 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Persa l'occasione per apparire agli occhi di tutti come una società che si apre e collabora con altri per la sicurezza informatica.

Persa l'occasione per apparire agli occhi di tutti come una società che si apre e collabora con altri per la sicurezza informatica.
 
Questo weekend si è aperta al Caesars Palace di Las Vegas l'edizione 2008 del Black Hat USA.

04464b_blackhatlasvegas08noappleLa conferenza è uno dei massimi appuntamenti per esperti di sicurezza nel mondo informatico, qui sono invitati a raccontare la loro esperienza i più importanti programmatori. Benché non sia un dipendente di Apple a Charles Edge è stato impedito di tenere un discorso sul sistema di cifratura FileVault su Mac, già in calendario.
 
Al Washington Post il ricercatore indipendente ha confermato che un accordo scritto con Apple (il suo maggior cliente) gli impedisce di discutere di questo argomento, inizialmente Edge aveva concesso l'apparizione purché non gli fosse posta alcuna domanda dai presenti.
 
Computerworld ha scoperto anche che il gruppo di ingegneri di Apple che si occupa di sicurezza è stato "ritirato" all'ultimo momento. "E' un peccato perché Apple avrebbe così potuto mettersi sotto una luce positiva" è stato il commento di Jeff Moss, organizzatore del Black Hat.
 
Gli organizzatori del Black Hat hanno confermato che "l'ufficio marketing di Apple non concede a nessuno dei collaboratori dell'azienda di Cupertino di parlare pubblicamente di soluzioni, tecnologie o prodotti a cui stanno lavorando.
 
Non solo gli impiegati ed i collaboratori esterni hanno il divieto di proferire parola se Apple non vuole, anche agli utenti vengono dati sempre meno dettagli sugli aggiornamenti ai prodotti di Cupertino, spesso si legge l'aleatorio "è consigliato per ottenere migliori performance, aumentare la stabilità e correggere bug segnalati" nelle descrizioni degli update.


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