Apple a Parigi, la fiera sbagliata

14/09/2006 11:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001A Parigi sta andando in scena l'Apple Expo. Un'anacronistica esposizione francese dove Apple ha dovuto esporre "il vecchio" prima di "it's showtime" e "il nuovo" a partire dalla seconda giornata.

A Parigi sta andando in scena l'Apple Expo. Un'anacronistica esposizione francese dove Apple ha dovuto esporre "il vecchio" prima di "it's showtime" e "il nuovo" a partire dalla seconda giornata.
 
La fiera più controversa è aperta a Parigi ancora per qualche giorno.
 
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L'Apple Expo è stato inaugurato alle 10 di martedì scorso (beh, non per tutti, ma questo è un problema di colabrodo che riguarda Reed Expositions) e resterà aperto ancora domani e sabato.

Apple va sempre meno volentieri all'estero e, in puro spirito americano, si cura sempre marginalmente di quello che è "internazionale", la prova assoluta si è avuta in questa edizione 2006.

Un percorso che va in questa direzione da tempo: dopo l'edizione sfortunata del 2001 che venne cancellata per la concomitanza coi gravi fatti dell'11 settembre, fino al 2003 Steve Jobs ha tenuto il suo discorso introduttivo con annunci più o meno importanti, nel 2004 è stato Phil Schiller a presentare l'iMac G5 e le altre novità (al posto del CEO di Apple, sotto i ferri chirurgici in USA). Dal 2005 basta con i keynote, è rimasta l'esposizione.

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Lo stand di Apple fa sempre la parte del leone al centro della sala d'esposizioni con un teatro affollatissimo di francesi e non che vogliono assistere alle presentazioni degli uomini della succursale francese di Cupertino.

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Tutto attorno i banchi di presentazione dei prodotti e soluzioni. 

Tanti Mac Pro, iMac, MacBook e MacBook Pro, un solo iMac da 24 pollici, conteso dai visitatori e una serie di Xserve… ancora i modelli G5. Per gli iPod, ben pochi modelli nuovi tra iPod mini (ops, volevamo dire nuovi iPod nano) e iPod shuffle.

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Il fatto è che, come tutti ricorderanno, martedì Apple ha voluto organizzare la presentazione passata sotto il nome di "it's showtime", a San Francisco erano le 10 del mattino ma a Parigi già le ore 19, ora di chiusura del Paris Expo.

Le 9 ore del primo giorno di esibizione sono state un falso d'autore.

A Parigi allo stand di Apple gli addetti decantavano le doti di prodotti e soluzioni che avevano una scadenza più corta del latte intero. Quanto è bello l'iPod shuffle bianco, quanto l'iPod nano con quell'elegante ma fragile superficie "vetrata", che cosa meravigliosa l'iTunes Music Store ed iTunes 6… tutta roba pensionata la sera stessa.

Che a Cupertino abbiano la predilezione per il martedì quale giorno degli annunci è noto, ma se questa volta avessero invece scelto lunedì 11 settembre per annunciare da San Francisco (e per gli europei che sono "andati al cinema" di Apple, a Londra) non sarebbe stato meglio per tutti?

Cosa faranno i visitatori che si sono recati martedì a Parigi? Chiederanno il rimborso dei 12 euro che hanno speso per entrare al Paris Expo?

Se non fosse troppo facile pensare che gli statunitensi si preoccupano in minima parte di quanto non succede in casa loro, dovremmo pensare che c'è stata una disorganizzazione intercontinentale.

Solo a partire da mercoledì alcune delle novità illustrate sul palco da Steve Jobs si potevano toccare con mano all'Apple Expo parigino.

Andando oltre Apple la fiera è una buona occasione per il popolo europeo di incontrare molte terze parti, ci sono i più importanti. Nessuna novità eclatante ma svariati prodotti degni di nota.

Oltre a questo breve sorvolo sull'espositore principale, Apple, tra qualche ora contiamo di mostrarvi e raccontarvi anche di tutti gli altri presenti qui a Parigi.

Intanto eccovi qualche immagine di una Parigi tappezzata delle pubblicità del "vecchio" iPod nano… un errore di marketing pazzesco!

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