API dell’iPhone, piove sul bagnato di Google

27/11/2008 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Gli stretti rapporti tra Apple e Google si vedono anche dai vantaggi dati al motore di ricerca di Mountain View, con tanto di pernacchia a tutti gli altri "poveri" sviluppatori che devono accontentare delle API standard.

Gli stretti rapporti tra Apple e Google si vedono anche dai vantaggi dati al motore di ricerca di Mountain View, con tanto di pernacchia a tutti gli altri "poveri" sviluppatori che devono accontentare delle API standard.
 
Tutti uguali… col piffero.

05241b_limitazioniappstoreRappresentanti anonimi di Google hanno dichiarato a CNET che con l'ultima versione di Google Mobile App, quella che riconosce ricerche vocali ed attiva l'"ascolto" delle parole con accento americano solo quando portato al viso dell'utente, i programmatori si sono presi più libertà d'azione di quella che Apple ha concesso finora a tutti gli altri.
 
Sembra che Google si sia poco preoccupata dai vari paletti che Apple ha stabilito per creare software entro i limiti scelti a Cupertino. Nemmeno fossero tanti piccoli marchesi del Grillo hanno debordato ed usato API non disponibili alla comunità dell'iPhone Dev Center.
 
Hanno usato trucchi? Hanno avuto favoritismi? Hanno fatto la classica circonvenzione dell'incapace (meglio dire distratto)? Di sicuro Apple ha approvato il software ed ancora oggi si trova sull'App Store. Chi può dirlo! Ora sarà però divertente vedere la reazione pubblica di Apple dopo l'emersione della vicenda.
 
Come si comporteranno a Cupertino? Faranno finta di nulla? Faranno ritirare il software come se fosse stato sviluppato dal signor John Smith? Apriranno le maglie anche per tutti gli altri?


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