4 nuovi spot dell’iPhone 4 puntano ancora su FaceTime

12/07/2010 10:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Sono arrivate online le pubblicità che imperverseranno sugli schermi televisivi statunitensi, tutte che raccontano l’emozione di vedersi a grande distanza con il proprio telefono cellulare.
Ad un paio di settimane dalla pubblicazione del primo spot dell’iPhone 4, in versione accorciata a 60 secondi ed ancora privo del marchio AT&T finale, Apple ci mostra la videochiamata FaceTime come unica funzione del nuovo smartphone degna di essere promozionata.

Lo fa con 4 spot da 30 secondi, senza musica di sottofondo (forse per la prima volta dopo anni) e con un unico soggetto inquadrato, lo schermo di un iPhone 4 sorretto da una mano e su uno sfondo indistinguibile.

In “Big news” una coppia diventa famiglia con l’arrivo di quello che volevano da un po’ di tempo, la moglie (o compagna) rivela al partner che diventerà papà.

Hair cut” racconta di lei che è insicura e timorosa del giudizio di lui sul suo nuovo taglio estremo di capelli, ma dopo qualche titubanza le dice che è carina.

Un signore con barba bianca è pronto ad incontrare la sua prima nipotina, in “Meet her” un bebè appare sul video mentre l’avo si emoziona ed ammette al figlio che diventare nonno è incredibile.

Con “Smile” una ragazza non vuole sorridere per non mostrare la ferraglia che un dentista le ha appena fissato sui denti, il padre è costretto a cantare pur di farle rivelare il sorriso e rassicurarla che è lo stesso bellissima.

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Questa volta appare alla fine, dopo il marchio iPhone 4 sovrastato dalla mela morsicata di Apple, il logo dell’operatore statunitense AT&T (che ha la rete Wi-Fi più diffusa) ma la parola “esclusiva” non si legge più come ai tempi dei precedenti modelli di iPhone.

Saranno gli stessi spot che, eventualmente, vedremo anche sugli schermi italiani oppure la videochiamata dalle nostre parti è concetto trito e ritrito che non ha mai finora preso piede?

Certamente a Cupertino lo ignorano, ma qui gli hotspot Wi-Fi sono poco diffusi, per lo più a pagamento, complicati da usare a causa delle assurde leggi locali e di operatori specializzati che spesso non hanno rapporto con i carrier dell’iPhone.

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