Porti ed aeroporti sardi coperti dal Wi-Fi gratis

29/04/2010 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Lodevole iniziativa quella di portare ai turisti e non solo il collegamento ad Internet gratuito nei luoghi da dove, abitualmente, si raggiunge uno dei paradisi terresti per le vacanze estive.
L’accoppiata “Sardegna” ed “estate” diventerà presto un tris, ci starà benissimo anche la parola “Wi-Fi” grazie al lancio del progetto Surf In Sardinia della Regione Autonoma della Sardegna.

17-08737b_aeroportiwifisardegnaTra qualche settimana, gli ottimisti dicono “prima dell’inizio dell’estate”, in Sardegna saranno attivati 20 hotspot a vocazione pubblica e gratuiti, per collegarsi al web con un qualunque dispositivo Wi-Fi 802.11b/g (non si parla dell’ultima versione 802.11n).

La Giunta sarda ha deliberato il progetto a fine 2009 ed ha già lanciato un bando da 1.790.000 euro + IVA (fondi POR FESR 2007-2013) che, presto, sarà assegnato ad uno dei 4 principali carrier che si sono fatti vivi per la creazione della rete wireless.

I luoghi che offriranno l’accesso ad Internet a tutti i passanti (turisti, residenti locali e pure lavoratori in zona) saranno porti, aeroporti, qualche spiaggia, parco e museo dell’isola.

Nella mappa accanto sono indicati gli aeroporti dove atterrerà Surf In Sardinia: Cagliari-Elmas, Olbia, Alghero, Fenosu-Oristano e Tortolì. Per le altre location ci sono ancora informazioni vaghe, nel caso dei porti saranno le banchine ad ospitare i router su pali.

Solo chi vincerà l’asta deciderà quale strada percorrere per adempiere alle normative dell’identificazione dell’utente, che complicano le cose senza alcuna utilità. Le opzioni sono le seguenti e tutte hanno diversi vantaggi e svantaggi:
1) registrazione online dei dati e password spedita via SMS (taglia fuori gli stranieri e quei pochi che non hanno un cellulare)
2) registrazione in loco con un addetto che prende nota dei dati (limite fisiologico di orari e lungaggini degli operatori)
3) registrazione online con carta di credito che automaticamente si collega a dati certi (nessun addebito ma non tutti ne hanno una e non tutti si fideranno).

Un bel dilemma, la regione prevede picchi da 2.000 registrazioni settimanali con una base utenti non inferiore a 20.000 ed un traffico simmetrico di 100 Mbps. Sono purtroppo previsti limiti d’utilizzo nella fase iniziale: 60 minuti nella giornata solare e 300 MB di traffico a testa. Il minimo di banda nominale richiesto per ogni hotspot è di 7 Mbps in download / 384 Kbps in upload.

Surf In Sardinia prevede di regalare agli utenti di questi hotspot pubblici ulteriori ore di accesso in hotspot di altre aree sull’isola (ancora da definire). Non sarà un servizio a scadenza estiva, il collegamento wireless resterà funzionante per 12 mesi all’anno.

Ci auguriamo che si pensi anche ad impiantare evidenti cartelli, come per esempio quelli visti a Parigi, altrimenti nessuno saprà mai che in quel posto c’è una rete Wi-Fi.

C’è chi, altrove, spera di coprire non una pensilina o parcheggio ma l’intera città di Londra entro il 2012, anno dei prossimi Giochi Olimpici. Ambizioni dalle proporzioni imbarazzanti.

Nonostante le ben note difficoltà che qualche anno fa ci siamo creati ad arte per impedire lo sviluppo di Internet, leggasi decreto Pisanu (che porta il nome proprio del politico sardo che recentemente si è detto contrario alla sua stessa legge), qualche amministrazione locale ha tentato di proporre gli hotspot Wi-Fi. Ricordiamo il vasto progetto della Provincia di Roma, l’ambizioso di Venezia, il timido dell’Idroscalo a Milano ed il velocemente arenato Wireless Castle, sempre nella capitale lombarda che si avvicina con poca modernità all’Expo 2015.

Sta di fatto che sono dovuti arrivare gli hamburger di McDonald’s per creare quella che è l’unica iniziativa italiana coordinata a livello nazionale, per offrire il Wi-Fi gratis in oltre 100 ristoranti, senza limiti. Aspettiamo con ansia il Wi-Fi che è stato promesso sui treni più veloci delle Ferrovie dello Stato.

Tra le altre località italiane che si sono adoperate per fornire il Wi-Fi, nonostante le difficoltà di una normativa assurda, ci sono Bologna, Bra, Trento, Pordenone, Vicenza, Marostica, Valdagno ed altri comuni.



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