2009, pessimo anno per fare il giornalista o blogger

11/01/2010 07:03 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews00177 uccisi, 33 rapiti, 573 arrestati e 1.517 malmenati per portare le notizie al pubblico con ogni mezzo.
Il rapporto annuale di RSF – Reporters sans Frontières è senza pietà per lo stato della libera espressione, l’anno appena passato è stato estremamente negativo.

Nel 2009 è diminuito solo il numero dei giornalisti/blogger arrestati con 573 dietro alle sbarre contro i 673 del 2008 (-14%), ma tutti gli altri numeri sono aumentati: 77 omicidi contro 60 del 2008 (+26%); 1.517 sono stati malmenati contro i 974 del 2008 (+56%); 570 i media censurati contro i 353 del 2008 (+61%); 33 sono stati sequestrati contro i 29 del 2008 (+13%); 151 dissidenti online arrestati contro il 59 del 2008 (+155%).

Infine le nazioni con censura di Internet sono salite a 60 contro le 37 dell’anno precedente.

Certamente il recente massacro nelle Filippine ha gettato le statistiche dei giornalisti/blogger uccisi nel 2009 ai peggiori livelli dell’ultimo quarto di secolo, con il 2006 e 2007 a superare gli 80 uccisi.

Qualche esempio: l’Italia è considerato un paese con una “situazione soddisfacente” della libertà della manifestazione pubblica del pensiero, al pari di Australia, Francia, Giappone, Grecia, Spagna e Stati Uniti. Meglio i paesi con “buona situazione” come Austria, Canada, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Portogallo, Svezia e Svizzera. Invece è “difficile” la situazione in Afghanistan, Egitto, Filippine, Russia, Sri Lanka e Yemen. In Brasile, Haiti, India, Indonesia, Serbia, Turchia ed Ucraina ci sono “problemi notevoli”. Paesi con una “situazione molto preoccupante” sono Bielorussia, Birmania, Cina, Corea del Nord, Cuba, Iran, Iraq, Libia e Somalia.

Secondo CPJ – Committee to Protect Journalists i paesi peggiori dove fare il blogger sono Arabia Saudita, Birmania, Cina, Cuba, Egitto, Iran, Siria, Tunisia, Turkmenistan e Vietnam.

Già ad oggi gli operatori della comunicazione che sono stati imprigionati sono 169, più 10 assistenti e 112 dissidenti che manifestavano su Internet la loro opinione.

La mappa sottostante indica il numero di giornalisti/blogger uccisi durante lo scorso anno.

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