Bugie sulla salute di Jobs. Ci sono colpevoli?

28/07/2008 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001ValleyWag, senza peli sulla lingua, individua in Katie Cotton, la mentitrice che ha deciso cosa è lecito sapere del capo di un’azienda quotata in borsa. “Lavora per Steve Jobs o per Apple?” si chiede il sito.
Ammesso che la salute di Steve Jobs sia buona (glielo auguriamo) e che quanto scrivevamo nel precedente articolo sia da ricondurre a fatti accaduti realmente tra il giornalista del New York Times ed il CEO di Apple, è sempre più in discussione il settore delle pubbliche relazioni di Cupertino.

Non lo facciamo noi, lo fa ValleyWag, sito del gruppo Gawker. Quello che comprende anche Gizmodo tra le testate più famose online, sempre in prima fila negli eventi di Apple e che ha ospitato i banner pubblicitari di Apple nel recente passato.

Definire “malanno comune” chi va sotto ai ferri del chirurgo non è propriamente esatto. Soprattutto non è convincente e quindi Apple ha poi deciso di scegliere la strada della privacy per non dare dettagli importanti, agli azionisti prima di chiunque altro.

C’è chi ha calcolato che la presenza di Steve Jobs al comando di Apple valga non meno di un quarto della capitalizzazione della società. E’ evidentemente ottimista.

ValleyWag vede in Katie Cotton la diretta responsabile di una situazione confusa e pasticciata, quando non ricca di falsità. La signora Cotton è la responsabile delle pubbliche relazioni di Apple. Nelle foto di setteB.IT, scattate in varie occasioni pubbliche la vediamo sempre accanto a Steve Jobs ed è proprio questa la domanda di ValleyWag: “dovrebbe lavorare per gli azionisti di Apple invece che lavorare per Jobs, se non è troppo tardi per cominciare a fare il suo lavoro, allora dovrebbe andarsene”.

Non sappiamo se il lavoro di Katie Cotton, responsabile delle pubbliche relazioni di Apple, sia maggiormente rispondere agli azionisti oppure dare informazioni corrette alla stampa, lasciandola lavorare per una delle libertà fondamentali. L’augurio che le facciamo è di essere atea o, per lo meno, non cristiana, visto che uno dei comandamenti “proibisce di falsare la verità nelle relazioni con gli altri“.

Il “club” sapientemente istruito da Katie Cotton si è fatto in questi anni la fama di avere “un rapporto clintonesco con la realtà“, l’opinione è piuttosto diffusa. Anche in Apple stessa. L’azienda che ha approvato la pubblicità “PR Lady“, dalla quale si evince che raccontare l’opposto della realtà sia una rinomata pratica per poter fare un ottimo addetto delle pubbliche relazioni.

Ci sarà pure un sindacato da qualche parte.

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