Ieri, il giorno del Pianeta Terra (malandato)

23/04/2007 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001E’ 37 anni che il 22 aprile si celebra il “giorno ecologico” dell’anno. Google lo ha ricordato a tutti per il settimo, a suo modo. La Terra è malata.
Ci voleva un ex presidente degli Stati Uniti (nonché consigliere di Apple) per risvegliare l’attenzione sulla situazione ecologica del nostro pianeta?

01895b_googleearthdaySembra di sì. Non s’era mai parlato tanto come negli ultimi mesi dei malanni della Terra, cosa si sia deciso di fare per ridurli è altro discorso.

Chi vive il problema con una certa coscienza sta cercando, nel suo piccolo, di ridurre le malattie che ormai affliggono il pianeta che ci ospita, temporaneamente, usando qualche accortezza non particolarmente costosa o fastidiosa: chi ricicla carta, vetro, metalli, plastica; chi usa energia proveniente da fonti rinnovabili; chi coibenta meglio l’abitazione; chi compera elettrodomestici della classe più parca di consumi; chi ripulisce fiumi, oceani, bosci; chi consuma alimenti organici, etc.

Ieri era la giornata per agire, per diffondere la cultura ecologica o anche solo prendere atto della situazione attuale e riflettere.

Noi che su Internet spendiamo molte ore non abbiamo potuto ignorare l’interpretazione costante, impegnata e non invasiva di Google, il motore di ricerca (tanto per cominciare) più famoso del web.

Non solo l’azienda di Mountain View ha modificato il logo (battezzato doodle alle origini di Google) come è già successo negli ultimi sette anni ogni 22 aprile, l’autunno scorso il Googleplex (la sede di Google) si è dotata di pannelli solari per ogni tetto dei sei palazzi che costituiscono il campus.

Nel marchio di Google mostrato il 22 aprile del 2006 si ricordava quanto era in costruzione in quel periodo nella Silicon Valley, al termine dei lavori la potenza che tale impianto fornisce equivale a 1,6 megawatt, Google ha così ridotto del 30% gli acquisti di energia elettrica, risparmiando soldi. E’ la più grande installazione di pannelli solari in un campus negli USA.

La sequenza dei vari loghi scelti da Google per l’Earth Day ci indica anche come la situazione stia peggiorando. L’iceberg che va alla deriva, pubblicato quest’anno, fa raggelare il sangue nelle vene.

Nel 2005 si rappresentava una specie di pic nic con simpatici animaletti, nel 2004 un pesciolino colorato schizzava fuori da un placido laghetto a valle di alcune cime innevate.

Google atterrava su un asteroide nel 2003 e, assieme ad alcuni alieni, osservava da lontano il nostro pianeta. Prima ancora un tono decisamente più basso immettendo il globo della Terra al posto delle “O” di Google.

Nel 2006 Google ha modificato il logo solo in 18 occasioni.



setteB.IT – la settimana digitale vista dall'utente mac