Tim Berners-Lee: Internet, un diritto come l’acqua

13/04/2011 22:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Tra chi può e chi non può si allarga il divario. Solo in alcuni paesi l’accesso alla rete delle reti viene considerato fondamentale, in questi primi anni del terzo millennio.
Intervenuto ieri al MIT150 Symposium – Computation and the Transformation of Practically Everything l’inventore di Internet, Tim Berners-Lee, ha dichiarato: “ormai l’accesso al web è un diritto dell’umanità, è possibile vivere senza il web e non è possibile vivere senza acqua. Ma se l’acqua c’è, allora la differenza tra chi è connesso al web, facendo parte della società delle informazioni e chi non lo è cresce sempre di più”.

Concorda anche Nicholas Negroponte, oltre a fondatore del MIT Media Lab lo è anche del progetto senza scopo di lucro OLPC – One Laptop Per Child, presente anche lui alle celebrazioni dei 150 anni dell’università bostoniana, perché vorrebbe vedere nelle scuole di tutto il pianeta i laptop economici portare appunto l’accesso ad Internet.

La rete nata poco più di 22 anni fa, in qualche paese, è ritenuta un diritto. Per esempio in Estonia, Finlandia, Francia, Grecia e Svizzera.

Berners-Lee, che si è detto pentito del “//” usato “inutilmente” in tutti gli indirizzi Internet, sostiene anche la neutralità della rete contro le minacce dei provider che vedono distinzioni tra bit e bit consumati dagli utenti, quando si collegano al web.



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