La corsa al deposito sul cloud della propria musica

28/03/2011 07:03 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Forse ci puntano tutti i principali rivenditori online di musica, nuovo business a portata di Apple, Amazon e pure Google.
Nel mondo delle ipotesi ci muoviamo male, ma qui si gonfia come se fosse un enorme soufflé la storia delle possibili offerte di “armadietto sul cloud”.

L’ultima che abbiamo letto da CNET è che Amazon potrebbe lanciare il “media/digital locker” per musica e film venduti in formato elettronico, sfruttando la catena di server aziendali che già si propone come storage per siti indipendenti. Ma al momento Amazon ancora tutte le licenze necessarie non le ha.

Solo pochi giorni prima era THE MUSiC VOiD a lanciare la medesima ipotesi, ma per Apple. Non che fossero mancate le indiscrezioni nei giorni precedenti. Si tratterebbe della metamorfosi più utile dell’attuale MobileMe, ad un costo ipotizzato di 20 dollari all’anno. Un nuovo metodo che contribuirà ai costi dell’atteso mastodontico datacenter, finalmente, pronto per questa primavera.

Ancora prima saltava fuori che Google stava testando un sistema di sincronizzazione di musica che replichi più o meno il concetto dello storage online specifico per i contenuti multimediali, seppur studiati per gli smartphone/tablet con “Honeycomb”, la versione più recente (3) dell’OS Android.

Chi arriverà per primo alla meta?



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