Elop (Nokia): ci siamo fatti fregare da Apple ed Android

09/02/2011 08:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews00150 ore alla rivoluzione di Nokia, il CEO scrive ai dipendenti che dal 2007 ad oggi è stato un disastro e che l’azienda ha fatto la statua di sale.
Venerdì mattina Nokia presenterà, da Londra, le nuove strategie dell’azienda che più è rimasta a guardare negli ultimi anni, mentre in molti si esercitavano nell’arte del sorpasso tecnologico e commerciale.

L’immobilismo dimostrato nella precedente gestione è il tema del messaggio che il nuovo CEO di Nokia, l’ex dirigente Microsoft Stephen Elop, ha inviato ai dipendenti.

“Il primo iPhone è stato rilasciato nel 2007 e noi non abbiamo ancora un prodotto che si avvicini, poco più di 2 anni fa è arrivato Android e adesso si sono presi la leadership tra i sistemi operativi degli smartphone. Incredibile” è quanto scrive, fuori dai denti, Elop. Il dirigente di origini canadesi spiega che la concorrenza non si sta prendendo le loro quote di mercato solo con hardware o software ma con un ecosistema completo, comprensivo di sviluppatori, applicazioni, commercio elettronico, pubblicità, ricerca, social network, servizi localizzati, comunicazioni unificate e quant’altro.

L’ammirazione delle mosse di Apple in questo settore è palese: “hanno dimostrato che una buona progettazione vale un esborso di alto livello da parte dei clienti […] loro hanno cambiato le regole del gioco ed ora è loro l’alta gamma”. Dunque quale soluzione?

Sia Symbian che MeeGo non sembrano rispecchiare le richieste del capo, Nokia sceglierà di passare armi e bagagli ad Android e/o Windows Phone 7?

Nemmeno fosse Marchionne, Elop avrebbe pensato al trasferimento in USA della sede di Nokia, almeno virtualmente. L’orgoglio finlandese venderà cara la pelle prima di passare dalle nevi di Espoo all’estate perenne della Silicon Valley.

Intanto le agenzie di rating abbassano la fiducia su Nokia (prima Moody’s e poi Standard & Poor’s), Elop nota che la poca collaborazione tra i vari settori di Nokia ha prodotto il disastro: “andavamo a fuoco ma abbiamo continuato a versare benzina sulle fiamme”.



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