“Ci sentiamo traditi da Apple” firmato INMA Europe

03/02/2011 08:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Apple asserisce di non aver cambiato le linee guida, ma intanto chi voleva abbonarsi a The Daily ha dovuto sottoscrivere il nuovo contratto con le modifiche per la gestione degli abbonamenti in-app. Aggiornato.
Lo spartiacque dovrebbe essere il prossimo 31 marzo, secondo Yudu (un editore britannico citato dal Wall Street Journal).

05-10519b_inappsubscriptionDa aprile Apple imporrà le nuove regole per gli abbonamenti in-app, viste solo ieri con il primo esempio editoriale.

Quali nuove regole? Già perché Apple nega: “le linee guida non sono cambiate e se un libro è disponibile esternamente, la stessa possibilità ci deve essere anche in modalità d’acquisto in-app“. Peccato che dalle ore 18 di ieri si debba sottoscrivere un nuovo contratto d’uso aggiornato (si fa per dire, visto che quello pubblicato è datato ancora 21 giugno 2010), proprio per comprendere il nuovo sistema degli abbonamenti in-app.

Non sono mutate le regole e poi sono invece cambiate, ma le regole che l’utente non può che accettare non sono scritte. Ma è mai possibile che tutto ciò venga considerato un comportamento corretto senza che anima viva alzi il sopracciglio?

Tutto ciò si traduce in grande confusione tra gli editori ed “alcuni si sentono traditi dalle azioni di Apple, avevamo accolto a braccia aperte l’iPad perché lo ritenevamo un buon strumento per accedere ai contenuti delle pubblicazioni, ci avevamo investito e, per promuovere le loro applicazioni, abbiamo fatto la pubblicità al dispositivo, gli editori hanno aiutato a fare dell’iPad un prodotto di successo”. E’ stato riferito da Grzegorz Piechota, il presidente europeo di INMA – International Newsmedia Marketing Association, che proprio il 17 febbraio organizzerà a Londra una tavola rotonda a porte chiuse sull’argomento degli abbonamenti per i tablet, assieme ad OPA – Online Publisher Association Europe e FIPP – Federation of International Periodicals and Publications.

Apple vuole il suo 30% di guadagno da tutto quello che viene venduto dalle applicazioni, non impedisce a Sony di vendere libri o giornali elettronici inviando l’utente al loro negozio virtuale, ma devono anche fornire l’opzione di vendere gli stessi prodotti sui canali di Apple, per esempio l’iBookstore.

Vedremo se tra 2 settimane Apple spiegherà chiaramente a che gioco ha deciso di far giocare tutti i giocatori. Intanto qualcuno ha già tutti gli assi in mano prima della distribuzione delle carte.

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Aggiornamento del 04/02/2011: ecco la versione in italiano della modifica nella licenza d’uso, nonostante The Daily sia l’unico prodotto che si appoggia al nuovo sistema e nonostante non sia disponibile su App Store Italia, Apple ha diffuso la variazione in tutti i paesi.

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