Primi effetti della sparizione della Pisanu: Wi-Fi da Saturn

28/01/2011 09:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Rete disponibile per tutti i visitatori del nuovo grande negozio milanese che si inaugura domani. Aggiornato.
La bella notizia di fine 2010 è stata l’attesa eliminazione del decreto Pisanu, che bloccava da anni lo sviluppo delle reti Wi-Fi in Italia e comunque frenava il libero l’accesso ad Internet.

04-10488b_saturncertosamilanowifiFinché non interverranno nuovi e non graditi impedimenti è ora possibile non dichiarare la propria identità (né tramite documenti da fotocopiare né tramite SMS inviati da schede telefoniche SIM italiane) e semplicemnte accedere alla rete Wi-Fi, come si fa nel resto del mondo civilizzato.

Non grandi impedimenti anche per tutti quegli esercizi commerciali come alberghi, bar, ristoranti, musei e negozi in genere, che per attirare clientela o semplicemente dimostrare la loro modernità, decideranno di offrire la rete ad Internet. Infatti resta l’obbligo di chiedere il permesso alla Questura solo per le attività concentrate principalmente sulla fornitura d’accesso al pubblico, ovvero gli Internet point.

Ecco quindi che tutti si potranno sbizzarrire con il Wi-Fi. Per esempio domani sarà inaugurato un rinnovato negozio Saturn a Milano. Il punto vendita del gruppo Media World, sito in viale Certosa, occupa ora tutti i 2 piani della palazzina che prima ospitava anche la Rinascente.

Saturn informa che nel supermercato dell’elettronica ci sarà la copertura del Wi-Fi, non solo per consentire di dimostrare bene i prodotti in vendita (computer, smartphone e tablet variamente assortiti, prodotti Apple compresi) ma anche per offrire ai visitatori il collegamento wireless ad Internet. Non sono illustrate le modalità ma speriamo che siano le più agevoli possibili, ora che si può. Sarebbe proprio un bell’esempio da seguire.

Ritornano legali quelli che se ne sono sempre fregati (in assenza di controlli) offrendo la rete wireless senza registrare l’identità degli utenti ed è ora d’invertire la tendenza per chi aveva rigorosamente chinato il capo rispettando le norme in vigore. Apple si era accorta solo nel settembre scorso che una legge italiana vietava inopportunamente, dal 2005, la disponibilità libera di una rete Wi-Fi e l’aveva chiusa all’interno dei suoi Apple Store.

Aggiornamento del 28/01/2011: abbiamo chiesto maggiori dettagli all’azienda, ma dopo 12 ore d’attesa nessuno è stato in grado di fornirli.

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Aggiornamento del 05/02/2011: visto che all’azienda non importa far sapere i dettagli dell’iniziativa che ha lanciato, siamo andati sul posto a verificare e questo è uno dei tanti cartelli presenti nel negozio.

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Sfortunatamente il sistema non funziona: dopo la penosa ed inutile registrazione dei propri dati dovrebbe arrivare un codice d’accesso via SMS, che ancora aspettiamo adesso. Al banco delle informazioni non fanno altro che allargare le braccia: “non è il primo che ce lo dice”.

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