Apple ci riprova contro il jailbreak?

17/01/2011 07:03 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Senza particolari nuovi elementi emersi nell’ultimo periodo, Apple chiede nuovamente che gli uffici di Washington decidano che il sistema di sblocco dei dispositivi iOS sia dichiarato illegale. Avevano già negato.
Ad Apple era già arrivato il segnale negativo, ma a Cupertino non si sono fermati nella lotta contro i mulini a vento di cervantesiana memoria.

03-10409b_posizioneapplejailbreakIn USA è stato riconosciuta legale dalla Libreria del Congresso la pratica del jailbreak. Essa è diventata molto famosa per la voglia di tranciare le catene imposte dai carrier per l’acquisto di smartphone a prezzo ridotto, pur di firmare un contratto vincolante per anni. Poi ci si è messa Apple, che approva solo quello che vuole (a volte con palesi discriminazioni) dei software destinati all’App Store, il jailbreak consente di installare applicazioni (a volte utili ed a volte dannose) senza che a Cupertino debbano alzare il pollice in alto.

Apple questa volta va alla carica chiedendo a chi tutela il diritto d’autore a livello federale (che ha sede nel palazzo della Libreria del Congresso a Washington) di dichiarare illegali i tanti sistemi nati per infrangere la protezione dei dispositivi iOS.

La notizia l’ha data ed aggiornata nel weekend il canale televisivo NBC, senza fornire troppi dettagli sulla decisione “da testoni” di Apple, pubblicando anche questo video dell’hacker di turno che sprotegge i dispositivi per pochi dollari.

E in Italia? Chi può dirlo, visto che un pronunciamento non c’è mai stato, anche perché Apple è raramente interessata a tutto quello che succede fuori dagli Stati Uniti, ammesso e non concesso che sappiano o si curino dove e perché è venduto un prodotto del listino, anche all’estero. Per ora gli Apple Store danno assistenza a qualunque iPhone, un tempo solo a quelli acquistati nel paese dove si trovano.



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