Microsoft vuole togliere le maiuscole dall’App Store di Apple

12/01/2011 08:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Battaglia legale contro Apple per impedire la registrazione della denominazione come marchio proprio, tutti gli altri (arrivati dopo) ne fanno uso generico. Aggiornato.
Quando nel luglio 2008 Apple decideva che le web application non erano più sufficienti, ma che un App Store avrebbe fatto svoltare come usare il software sui dispositivi iOS, si prendeva la paternità di quella denominazione. Fresca è la variante Mac App Store per i computer.

In seguito tutti gli altri protagonisti della telefonia cellulare e non realizzavano qualcosa di analogo, chiamandolo Catalog, Market, Marketplace, World, ma sempre facendo riferimento alla genericità di app store, ovvero negozio delle applicazioni.

Se Apple desidera dall’USPTO – US Patent and Trademark Office che App Store diventi un marchio registrato, Microsoft renderà il percorso pieno di ostacoli.

TechFlash ha raccolto l’opposizione dell’azienda di Redmond, che sostiene l’uso generico della denominazione app store. La tesi è: Apple non può usurpare App Store (maiuscolo) da app store (minuscolo), impedendo agli altri di usarlo, anche se a Cupertino ci erano arrivati prima di tutti. O quasi.

Forse chi usava Palm prima dell’avvento del webOS e, comunque, prima di iOS, ricorderà però che una sorta di negozio di applicazioni c’era, ma è pur vero che nessuno le chiamava app e quindi non c’era un app store. Oggi Handango è diventato un generico distributore di applicazioni per tutte le piattaforme diverse da iOS (BlackBerry, Windows Mobile, Android, Symbian, Palm e pure la Tv satellitare statunitense Directv).

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Aggiornamento dello 01/03/2011: da TechFlash veniamo apprendiamo che nella risposta di Apple sulla questione l’azienda di Cupertino sostiene che Windows (finestra in inglese) è un termine ancora più generico di App Store.

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