Quinto compleanno dell’iPod: libro e intervista a Jobs

16/10/2006 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Ad una settimana dal quinto compleanno dell'iPod partono già le celebrazioni. Su Newsweek esce un'intervista con Steve Jobs e l'editorialista tecnologico dello stesso settimanale pubblica "The perfect thing".
Il 23 ottobre del 2001 Apple annunciava l'iPod, un oggetto allora sconosciuto e parzialmente incompreso, soprattutto per un prezzo che allora sembrava folle, 399 dollari per un hard disk FireWire portatile da 5 GB dedicato alla musica digitale.

Lunedì prossimo saranno trascorsi cinque anni da quel giorno e l'iPod è uno dei maggiori successi della storia dei prodotti tecnologici, con circa 60 milioni di pezzi venduti da Apple. Attualmente il modello più capiente ha un hard disk di sedici volte più "grande" di quell'iPod, è più sottile di un terzo, ha un luminosissimo schermo a colori e mille funzioni in più, la più importante di tutte è iTunes Store che vende contenuti dalla rete.

01028b_stevenlevibookSteven Levy è l'editorialista tecnologico del settimanale Newsweek, nel numero del 23/10 in uscita nelle edicole statunitensi proprio oggi, ha intervistato Steve Jobs. Ecco in sintesi alcuni tratti del lungo colloquio tra Levy e Jobs.

Cinque anni, come per il vino, non stancano e l'iPod è solo migliorato in questi anni, nessuna perdita di fascino nel vederne milioni in circolazione, Jobs usa questa metafora: "sarebbe come dire che ti stanchi di baciare le labbra del tuo partner perché tutti hanno le labbra, non ha alcun senso".

"Non siamo andati alla ricerca del 'cool' quando abbiamo pensato all'iPod, abbiamo solo voluto creare il miglior prodotto, se poi è diventato 'cool' tanto meglio […] si capisce che si va nella giusta direzione quando le persone coinvolte nel progetto segreto ne vogliono comperare subito uno per loro stessi" è stata la confidenza che il co-fondatore di Apple ha fatto a Levy nell'approssimarsi del quinto compleanno dell'iPod.

L'importanza del design dell'iPod viene così descritto da Jobs: "quando si crea un nuovo prodotto saltano fuori molte complicazioni e tutti si fermano, noi ci abbiamo lavorato molto e come in una cipolla abbiamo levato tanti strati della buccia per arrivare ad un prodotto semplice ed elegante, molti ritengono inutile questo consumo di tempo ed energie, i consumatori sono svegli e sanno distinguere gli oggetti ben pensati".

L'iPod sempre più verso qualcosa di diverso dalla musica? "Chi lo sa, ma è difficile immaginare che la musica non sia l'epicentro dell'iPod ancora per moltissimo tempo, se prima si ascoltava raramente la musica ora le abitudini sono cambiate e questo mi fa felice perché credo che la musica sia un bene per l'anima" è il pensiero di Steve Jobs riguardo all'apertura dell'iPod verso i video e i film.

Ma cosa piace al capo di Apple? "Mi piacciono le cose che fanno bene il lavoro per le quali sono state create senza essere invasivi nella vita di tutti i giorni, come i Levi's, non ti preoccupi di loro, sono lì, si scolorano e vanno bene, li guardi e ti piace il design, ne sei affascinato. La gente non sa esattamente il perché, ma riconosce che in certi prodotti è stato infuso tanto amore nel disegnarli".

Il permanente conflitto con le etichette discografiche ha fatto diventare bianco qualche capello di troppo a Steve Jobs: "avevamo cercato di spiegare per 18 mesi a costoro che i loro progetti sarebbero falliti. E' successo puntualmente. Ci siamo incontrati continuamente, ogni uno o due mesi e alla fine si sono convinti che potevamo avere qualche ragione, la nostra credibilità è cresciuta e ci hanno dato una chance. Siamo partiti con iTunes solo per Mac anche per dimostrare che l'esperimento, fosse anche andato male, non avrebbe coinvolto molto del loro business. Dopo sei mesi li abbiamo convinti ad abbattere le barriere e ci siamo aperti a tutto il mercato".

Molti chiedono l'interoperabilità della musica comperata su iTunes. "La gente lo sa fin dall'inizio che funzionerà solo sull'iPod". Per quanto un minimo di compatibilità con altri player MP3 esiste da tempo.

Jobs non si dice affatto preoccupato del progetto Zune di Microsoft, non ne ha ancora avuto uno in mano ma ha visto dei filmati e lo trova sufficientemente complicato (riferendosi al supposto punto di forza contro l'iPod, il sistema wireless di condivisione musicale, ndr) da prevedere un rifiuto da parte dei consumatori.

Sempre di Steven Levy è il libro "The perfect thing – How the iPod Shuffles, Commerce, Culture, and Coolness" che uscirà per l'editore Simon & Schuster (304 pagine/25 dollari/ISBN 978-0-7432-8522-3; e-book/17dollari/ISBN 978-0-7432-9391-4; audiolibro/18 dollari/ISBN 978-0-7435-6125-9) il 24 ottobre e analizza, sotto la copertina rigida che riproduce un iPod di quinta generazione, come l'avvento degli iPod abbia smosso l'intero settore musicale, come abbia creato nuovi mercati, abbia addirittura fatto cultura e istituito mode… insomma abbia "cambiato il mondo con un progetto perfetto".

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