Il pacco di domani, la rivoluzione italiana nell’e-commerce

22/11/2010 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Comperare online è popolare in molte parti del mondo, ma non ancora in Italia dove l’offerta, il poco utilizzo della moneta elettronica, gli spedizionieri sgangherati e la sfiducia (a volte giustificata) non aiutano. Ma sta per succedere qualcosa d’importante.
Da qualche giorno nelle principali città italiane campeggiano enormi cartelloni pubblicitari, parzialmente sibillini.

47-10088b_noneilsolitopaccoposterNel centro di Milano si legge “non è il solito pacco” intendendo per “pacco” una fregatura, il nome di chi fa questa pubblicità non è scritto e non ci pronunciamo nemmeno noi in questa occasione (aspettate ancora poche ore), ma certo il logo rappresentato sulla scatola marrone dovrebbe essere familiare a molti.

Se il marchio di questo leader del commercio elettronico debutterà veramente in Italia prima di Natale sarà una grande boccata d’ossigeno: finalmente un posto con un catalogo ricco, finalmente prezzi che puntano al ribasso, finalmente recensioni serie e non drogate, finalmente spedizioni in tempi certi e controllabili, finalmente i prodotti di punta venduti già all’estero e magari finalmente concorrenza ad iTunes Store, sulla musica venduta online senza DRM in versione MP3 e (speriamo) anche con i libri italiani in formato elettronico, che Apple ancora non ci concede.

Se non sarà proprio una rivoluzione, un posto in più dove effettuare i nostri acquisti è comunque un’opportunità. Il periodo natalizio sarà un vero e proprio esordio di fuoco, ma sono stati assunti migliaia di aiuti temporanei per non far girare a vuoto le scatole.

La versione pan-europea già attiva da 18 mesi non poteva bastare agli utenti italiani, poco avvezzi alle lingue straniere. Questo leader dell’e-commerce potrebbe aver deciso di fare il grande passo, scegliendo l’Italia con un’offerta personalizzata e comprensibile, senza dover controllare cosa si può ordinare e cosa no, quali tasse aggiungere e quali pagare a sorpresa.

Questa società ha spesso rovinato le sorpresa ad Apple, ma proprio dall’azienda di Cupertino arriva chi ne decide le sorti internazionali ed è pure italiano. Da oltre un decennio si è preferito schivare il nostro paese, ma forse ora sono stati risolti i problemi (soprattutto logistici) che impedivano a questo big di aprire una versione italiana del negozio online.

Probabilmente la spinta finale per scegliere l’Italia è stato il recente passaggio di mano di BuyVIP (specializzata nell’e-commerce austriaco, olandese, polacco, portoghese, spagnolo, tedesco ed italiano), la società oggetto innominato di questo articolo negli ultimi 10 anni è sbarcata solo in Francia nel continente europeo, in Gran Bretagna e Germania già c’era. Nel frattempo l’euro è diventata moneta comune e da Bruxelles chiedono ripetutamente che i paesi della UE vengano considerati come un unico mercato dalle aziende.

Quasi 10 anni fa (spiacenti per il link non diretto, il disastroso sito dove era originariamente pubblicata l’intervista è pieno di errori e le poche cose buone se le perde) proprio il sottoscritto scriveva di una conversazione esclusiva avuta con questo importante manager, mai sufficientemente rimpianto capo europeo di Apple, il quale si lagnava di quanto ingestibile sarebbe stato uno sbarco in Italia di un sito di e-commerce. Evidentemente molto è cambiato in questo periodo.

Noi nomi non ne abbiamo fatti, vedremo domani se sarà annunciato qualcosa di concreto. Vi terremo aggiornati.

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