Libri elettronici, si volta pagina da Amazon ad Apple

01/02/2010 07:03 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Uno degli editori che offriranno il catalogo delle pubblicazioni su iBookstore minaccia Amazon di abbandonare il negozio per Kindle se i prezzi non saranno liberi. Ottenuta la concessione da Amazon. Aggiornato.
Forse stiamo per cominciare un discorso che mai ci potrà riguardare, in quanto lettori italiani. Speriamo di no.

05-08148b_ipadibooksApple non porterà il software iBooks negli iPad venduti fuori dagli Stati Uniti (forse in Gran Bretagna ma la data è da verificare), quindi non solo potremmo mai acquistare libri da iBookstore ma nemmeno leggere file in formato ePub provenienti da altre fonti.

Ma che è successo dall’altra parte dell’oceano Atlantico?

Nel fine settimana si è consumato un dramma ancora prima di vedere un solo iPad: Macmillan, uno dei 6 più grandi editori di libri in USA ed uno dei 5 che saranno presenti nell’iBookstore, usciva dal negozio online di Amazon per Kindle.

Se ne accorgeva VentureBeat e poi azzardava una spiegazione il New York Times: gli editori sono scontenti del prezzo di 10 dollari fortemente imposto da Amazon per il formato dedicato a Kindle, vorrebbero raggiungere i 13 o 15 dollari (per i testi a copertina rigida attualmente nelle librerie).

Forte del nuovo accordo con Apple questo editore avrebbe cambiato “parrocchia” ed abbandonando il vecchio per il nuovo rivenditore digitale.

Il CEO di Macmillan ha fatto pubblicare su Publishers Lunch la sua lettera aperta che spiegherebbe agli autori l’accaduto. Qui John Sargent scrive che, dopo un incontro negativo con Amazon, alla quale ha proposto un nuovo schema di prezzi e con ripartizione del guadagno a 30/70%, il rivenditore online ha comunicato che avrebbe tolto dal listino i libri elettronici di Macmillan.

Sargent avrà saputo che Steve Jobs punta a portare il prezzo dei libri elettronici che saranno venduti su iBookstore allo stesso livello del Kindle Store, dove appunto gli editori come Macmillan se ne starebbero andando perché non soddisfatti dei prezzi imposti (a 10 dollari) da Amazon? Si guardi l’estemporanea intervista di Walt Mossberg, registrata dalla sua collega Kara Swisher a margine della presentazione dell’iPad.

La storia si ribalta. Se iTunes iniziava con i prezzi fissi delle canzoni ad 1 dollaro e poi li liberalizzava in 3 scaglioni (con mugugni degli utenti finali), adesso è Apple che parte con i prezzi scelti dagli editori per i libri ma racconta alla stampa più amica che si punta al livellamento dei costi, al pari dell’offerta di Amazon: “the prices will be the same” (costeranno uguali).

C’è stato anche il caso della defezione del gruppo NBC Universal che, per 9 mesi se ne era andato da iTunes Store per non apprezzare i prezzi stabiliti da Apple sugli spettacoli televisivi. A Cupertino hanno sempre fatto finta di niente, ma già prima del ritorno di NBC Universal i prezzi di questi contenuti sono stati piuttosto ballerini, in pratica Apple ha ceduto parzialmente agli studios della TV e cinema.

Aggiornamento del 01/02/2010: in tarda serata di domenica Amazon ha reagito ed ha comunicato che, dopo una breve sospensione delle vendite dei libri di Macmillan, capitola e cede all’aumento dei prezzi richiesto dall’editore.



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