7 anni dopo, il peggiore Nasdaq. Apple sotto i $ 130
18/09/2008 08:30 CET
Dalla tragedia del 2001 ieri la borsa statunitense ha dovuto registrare il peggior scivolone ed Apple arretra ad un pessimo 127,83 dollari. Superato il livello di guardia, oltre il quale gli analisti suggerivano agli azionisti di smettere di perderci.
Qualche broker deve essere entrato (virtualmente) nella sala delle contrattazioni e gli deve aver preso uno spasmo alla mano facendo gesti inconsulti che devono aver per forza significato "vendere". Tutto, almeno nel settore hi-tech.
Giù RIM (-7,66%), giù Sun (-7,36), giù Palm (-7,21%), giù Google (-6,42%), giù HP (5,49%), giù Microsoft (-5,46%), giù Intel (-4,77%), giù IBM (-3,95%). Sale SanDisk di oltre il 39%, ma questo è un caso a parte di grandi speculazioni.
E' chiaro che nessuno è stato a guardare se un'azienda ha conti in ordine e prospettive solide. Apple è una di queste. Chi ha investito nell'azienda di Cupertino un mese fa sta ora perdendo il 27%, chi lo ha fatto un anno fa il 9%. E' pur sempre superiore al 1.000% il guadagno per chi comperava AAPL nel 2003.
Siccome al peggio non c'è mai limite oggi le cose potrebbero proseguire in terreno negativo, ricordiamo che AAPL toccava i 115,44 dollari lo scorso 26 febbraio e a quel prezzo manca ancora il 10,73% del valore attuale.
Alcuni consulenti delle maggiori banche d'investimenti suggerivano (prima del crollo di Lehman Brothers, dell'acquisizione di Merrill Lynch, la nazionalizzazione di Fannie Mae e Freddie Mac, del salvataggio di AIG e di altri recenti avvenimenti) di chiudere le perdite degli azionisti di Apple a 130 dollari e di cominciare a vendere.
