10 anni fa arrivava in Italia la rivoluzione iMac

05/09/2008 15:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il 5 settembre del 1998 si poteva cominciare a comperare il primo computer di Apple, non più beige. Plastica bianca e blu (quello del mare di Bondi Beach, in Australia) con porte USB e niente Floppy Disk.

Il 5 settembre del 1998 si poteva cominciare a comperare il primo
computer di Apple, non più beige. Plastica bianca e blu (quello del
mare di Bondi Beach, in Australia) con porte USB e niente Floppy Disk.
 
Steve Jobs aveva rimesso piede a Cupertino pochi mesi prima, allora vestiva ancora in abito scuro ed aveva una chioma più ampia. Era l'estate del 1998.

04657b_imacbondiblue1998La prima rivoluzione voluta dall'iCEO è stata l'iMac, il computer tutto-in-uno disegnato da Jonathan Ive, portava idee innovative e rappresentata una svolta drastica nell'home computing.
 
Presentato in maggio con la frase "hello, again" (salve, nuovamente), visto al Macworld Expo di New York City in luglio, in Italia l'iMac doveva arrivare a ferragosto ma qui erano tutti in vacanza, fu il 5 settembre 1998 la data dell'esordio ufficiale, esattamente 10 anni fa.
 
Per 2.100.000 lire (1.300 dollari in USA) si portava a casa quello che sembrava un televisore con maniglia, dentro c'era: un monitor CRT da 15" (13,8" visibili), un processore PowerPC G3 @ 233 MHz e l'hard disk era da 4 GB. Le porte disponibili erano Ethernet 10/100, 2 USB e l'infrarosso IrDA, non più la complicazione di SCSI o l'isolamento di ADB. Un lettore CD 24x toglieva lo spazio ai Floppy Disk (fino al 2001 Apple non avrebbe introdotto il CD-R). Il Mac OS 8.1 era il sistema operativo di allora.
 
Il mouse era un tondo oggetto che fece la fortuna dei chirurghi specializzati in tunnel carpale, ma accanto all'iMac ci stava indubbiamente bene. Come diceva una pubblicità di allora: basta collegare il cavo d'alimentazione, il cavo telefonico e si è subito online.
 
"Si tratta di un momento fondamentale nella storia recente di Apple" ebbe modo di dichiarare uno Jobs che vedeva nelle infinite possibilità di Internet il necessario sbocco di un prodotto come l'iMac. Da quel momento in poi le periferiche USB si moltiplicarono sul mercato ed i Floppy Disk cominciavano a sparire (alcuni PC li usano ancora adesso).
 
Nel primo weekend Apple Italia riusciva a vendere 1.000 iMac in 250 punti vendita distribuiti sul territorio. Il 25% dei clienti non aveva mai comperato prima un computer di Apple.


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