Crollo AAPL per colpa di voci infondate sull’uscita di Tim Cook

28/09/2010 22:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il COO di Apple era dato, senza fondamento, per partente verso i lidi di HP, tanto è bastato per un crollo verticale ad inizio giornata di borsa, poi ripreso in parte.
Immediatamente dopo l’apertura delle contrattazioni quotidiane al Nasdaq il prezzo delle azioni Apple è precipitato fino a raggiungere i 275 dollari, quando la chiusura di ieri era a 291,16 dollari.

In circa 90 minuti quasi tutto lo scivolone è stato ripreso e poi la quotazione si è mantenuta attorno ai 288 dollari per poi calare in chiusura, fermandosi a 286,86 dollari con una perdita dell’1,48%.

Ma che è successo in quei terribili minuti?

Qualcuno aveva messo in giro la voce che Tim Cook, il COO di Apple, avesse accettato le lusinghe di HP, che da qualche settimana è alla ricerca di un nuovo CEO. Tale non notizia ha fatto il giro del web e pure giornali autorevoli come il Wall Street Journal l’hanno propagata, pur sottolineando “non abbiamo idea se si tratti di verità oppure no”.

Tanto è bastato a far temere gli investitori di Apple che l’azienda stesse per perdere l’uomo di fiducia di Steve Jobs, dato per successore del co-fondatore nel periodo della sua assenza per curarsi da gravi malattie.

Piuttosto Brian Marshall, l’analista finanziario che segue Apple per Gleacher & Co, ha preso questa mattina un caffè a Palo Alto assieme a Tim Cook, il quale ha confermato che “non se ne andrà ad HP, perché ama Apple”.

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