Criminoso il P2P illegale in Svezia, crolla il traffico

02/04/2009 15:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Meno 30% nella giornata di mercoledì, il peer to peer passa da 120 a 80 GB il giorno in cui è entrata in vigore la nuova legislazione.

Meno 30% nella giornata di mercoledì, il peer to peer passa da 120 a 80 GB il giorno in cui è entrata in vigore la nuova legislazione.
 
Ieri è stata applicata in Svezia la direttiva europea IPRED – Intellectual Property Rights Enforcement Directive, che autorizza i tribunali a servirsi degli ISP per tracciare il tipo di traffico Internet e scovare il passaggio di file illegali.

Come nota Computer Sweden, basandosi sui dati di Netnod-IX, il traffico che passa da Stoccolma, Malmö, Göteborg, Sundsvall e Luleå è bruscamente diminuito, da 120 ad 80 GB nel pomeriggio di ieri.

Parte la caccia ai pirati. Cinque editori svedesi (Bonniers, Earbooks, Norstedts, Piratforlaget e Storyside) hanno subito fatto appello alla corte di Solna per attivarsi ed identificare i sospetti che starebbero condividendo migliaia di titoli di audio libri.

Intanto in Francia si vota la HADOPI – Haute Autorité pour la diffusion des œuvres et la protection des droits sur Internet per scollegare a tempo determinato da Internet chi scarica file illegali, come se fosse il rugby o la pallanuoto.

Il parlamentare europeo Stavros Lambrinidis solo una settimana fa proponeva di combattere azioni criminali online senza censurare le libertà degli europei o calpestare la privacy.

Recenti studi hanno dimostrato che la maggior parte del traffico online è costituito dalle attività di condivisione di file, quando va male rappresenta il 43% (nord Africa) ma in Europa orientale tocca fino al 70%.



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