Apple ritorna a focalizzarsi sul Mac, ecco la presentazione

20/10/2010 19:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Da Cupertino Steve Jobs ci illustrerà cos’ha in serbo come ultime sorprese per il 2010. Aggiornato anche con tutti i prezzi per l’Italia.
Dopo un po’ di musica ecco il CEO di Apple che è apparso nel teatro delle presentazioni del quartier generale di Apple.

Ecco l’evento Back to the Mac: Jobs cede subito la parola al COO Tim Cook per un riassunto dei risultati finanziari annunciati lunedì.

Il 33% del fatturato di Apple proviene dalla vendita dei Mac, Apple calcola nel 20,7% la quota di mercato in USA (circa il doppio delle statistiche di settimana scorsa).

Apple conta ormai 600.000 sviluppatori per la piattaforma Mac (aumentano di 30.000 al mese). Cook ci tiene a dare un caloroso bentornato ad AutoCAD.

Gli Apple Store sono un altro grande fattore del successo di Apple, Tim Cook ha mostrato alcuni dei più belli dei 318 finora aperti.

Torna la parola a Steve Jobs, che subito chiede ai presenti di togliere le suonerie ai telefoni.

iLife ’11

42-09898b_ilife11Le novità cominciano da iLife ’11, che contiene le stesse applicazioni di iLife ’09 ma naturalmente rinnovate

In iPhoto c’è più integrazione con Facebook, c’è una nuova modalità a schermo pieno e la modalità di spedizione via email. La demo tocca al responsabile del marketing Phil Schiller. Sia Faces che Places hanno la vista a pieno schermo. Le presentazioni dei vali album fotografici hanno effetti molto interessanti. All’interno del nuovo iPhoto si possono spedire le foto via posta elettronica (grazie all’integrazione di Mail) componendo una pagina con commenti e sfondi. La creazione degli album e cartoline da stampare è stata migliorata con suggerimenti delle composizioni oppure dando la possibilità agli utenti di personalizzarli. La vista dei progetti ricorda molto la visione a scaffali di iBookstore.

Steve Jobs pensa che tutto questo sia fantastico.

Un miglior editing audio arriva finalmente in iMovie ’11, anche se mantiene la semplicità d’utilizzo. Arrivano anche nuovi temi. La demo spetta a Randy Ubillos, il chief architect delle applicazioni video. L’onda sonora è disegnata sotto ad ogni clip video, per meglio controllare il montaggio in tempo reale e senza dover renderizzare ad ogni cambiamento. Una serie di effetti audio è disponibile e riconoscibile con simpatiche icone. Si può cambiare la quantità di frame al secondo (tipicamente per distinguere PAL da NTSC). Una nuova funziona è la creazione semi-automatica di un trailer cinematografico di una breve sequenza video, come quelle che suscitano l’interesse al telespettatore di andare al cinema a vedere un film. Alcune delle musiche proposte da Apple sono state registrate appositamente negli Abbey Road Studios.

“La gente si divertirà molto con iMovie ’11” dice Jobs prima di introdurre il nuovo GarageBand con innovative funzioni musicali. Xander Soren è il product manager che si occupa della demo. Il software è in grado di correggere la musica di un gruppo alle prime armi, basta scegliere lo strumento che funziona meglio e tutto il resto seguirà quasi automaticamente con un ritmo aggiustato. I principianti possono seguire le lezioni di piano e chitarra proposte ed acquistabili direttamente da GarageBand, queste diventano interattive con un controllo delle prove e segnalazione di eventuali errori.

iLife ’11 è gratis con ogni nuovo Mac, da oggi costa invece 49 dollari o euro (la versione precedente costava 79 sia dollari che euro) per tutti gli altri. Nemmeno citati iWeb ed iDVD, forse portano ben poche novità nella versione ’11. La versione Family Pack costa 79 dollari/euro, 20 in meno rispetto a prima. Riduzione di prezzo anche per Mac Box Set, che è però un prodotto ibrido (con un OS a fine carriera, un iWork vecchio ed il nuovo iLife), ora costa 129 euro. La versione Family Pack ora costa 179 euro invece di 229 euro.

E’ necessario almeno Mac OS X 10.6.3 per iLife ’11.

FaceTime per Mac

42-09898c_facetimemacLa comunicazione video già vista su iPhone 4 ed iPod touch (con iOS 4.1) di ultima generazione (già 19 milioni di utenti) è ora compatibile con i Mac. Quando il dispositivo mobile cambia dalla vista verticale a quella orizzontale, il Mac fa tutto automaticamente senza necessità d’intervento.

La beta 0.9 (13,4 MB) di questo software si scarica gratuitamente da oggi. Attenzione perché i server sembrano particolarmente intasati e la verifica dell’account non è così immediata.

Mac OS X “Lion”

L’ottava generazione del sistema operativo per Mac è la novità tanto attesa. Le innovazioni portate in iOS sono state aggiunte nel Mac OS X. Apple ci sta ancora lavorando ma ci offre qualche anteprima. Da iOS piace soprattutto il multi-touch, l’App Store, la schermata Home, le applicazioni che funzionano a schermo pieno, l’auto salvataggio ed il ritorno al punto abbandonato quando si entra in un software. Jobs ci dice che non funziona il software comandato con il multi-touch sullo schermo, ma si dovrà usare le trackpad e mouse per operare direttamente con le dita.

42-09898d_macosxlionNasce il Mac App Store, dall’esperienza di 7 miliardi di download per iOS i software ora si eserciteranno anche con i prodotti per Mac, con le stesse caratteristiche già viste per App Store (30% del guadagno ad Apple ed il resto allo sviluppatore).

Craig Federighi ci mostra “Lion”. Per esempio “Pages” di Mac App Store costerà 20 dollari. Launch Pad mostra sullo schermo, in una griglia immaginaria, come su un dispositivo iOS 4, tutti i software installati e si potrà scegliere l’icona che si desidera attivare. Mac App Store ha una sua icona nel Dock, quindi è un applicativo separato. Mission Control riunisce le funzioni di Exposè, Spaces e Dashboard.

Mac OS X “Lion” arriverà nell’estate del 2011. Mac App Store aprirà tra 90 giorni, da novembre saranno accettate le domande degli sviluppatori. In nessun caso Steve Jobs ha detto che sia Mac OS X 10.7, ma la numerazione non dovrebbe essere diversa.

C’è (ovviamente) il “one more thing…” ed è l’hardware.

MacBook Air

42-09898e_macbookairinsideQuando un Mac incontra iPad nasce il nuovo prodotto con memoria allo stato solido e batterie potenti. Porta MagSafe e USB a sinistra (con jack audio out, il microfono è accanto, quasi invisibile), un’altra USB, uscita video e slot SD a destra. Tutto fatto in “unibody” alluminio che termina a 0,3 cm di spessore sulla parte frontale per 1,32 Kg. Lo schermo misura 13″ (1.440 x 900 pixel), il processore è un Core 2 Duo, la GPU una nVidia GeForce 320m. Niente hard disk o lettore ottico, la memoria Flash è ormai un’esperienza consolidata ed Apple è leader tra gli utilizzatori. Le 4 sottili batterie durano 7 ore usando anche il Wi-Fi, lo stand by 30 giorni. La memoria Flash è fissa all’interno.

C’è anche un fratellino minore: lo schermo misura 11,6 pollici invece di 13,3 pollici. Ha tutte le caratteristiche del precedente (risoluzione a 1.366 x 768 pixel), ma la batteria cala a 5 ore d’utilizzo wireless e non ci sta fisicamente lo slot SD.

Il prezzo del piccolo MacBook Air con processore @ 1,4 GHz (1,06 Kg) è 999 dollari (64 GB), si passa a 1.199 dollari per 128 GB. Per il modello più grande con processore @ 1,86 GHz i prezzi sono di 1.299 dollari (128 GB) e 1.599 dollari (256 GB). Tutti dispongono di 2 GB di memoria RAM (i 4 GB sono in opzione, come anche il lettore esterno di CD/DVD e l’adattatore USB-Ethernet). La disponibilità è immediata. Ecco i prezzi italiani: 999/1.149/1.299/1.599 euro. Le batterie si sostituiscono, una volta esaurite (dopo 1.000 ricariche), al costo di 129 euro. Apple fornisce un drive USB per il ripristino software.

I precedenti MacBook Air da 13,3″ costavano 1.799 e 1.499 dollari (in Italia 1.701 e 1.401 euro), ma il modello top usava anche un chip Core 2 Duo @ 2,13 GHz.

La presentazione è terminata.

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