Apple risponde ai politici preoccupati della questione privacy

19/07/2010 22:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Sostanzialmente Apple sostiene di fare tutto il necessario per la tutela dei dati basati sulla localizzazione geografica. Aggiornato.
Sul Los Angeles Times è apparsa una lettera dell’ufficio legale di Apple indirizzata a Washington, precisamente ai deputati del Congresso Joe Barton (repubblicano del Texas) ed Edward Markey (democratico del Massachusetts).

29-09330b_geoprivacyappleI rappresentanti dei cittadini statunitensi avevano chiesto ad Apple di chiarire meglio, in 9 domande, la gestione dei dati personali degli utenti di prodotti della casa di Cupertino, con l’introduzione dal primo luglio in nord America dei banner interattivi iAd.

La pubblicità mirata di Apple fa perno sulle coordinate geografiche registrate dai dispositivi portatili.

Apple triangola i dati GPS in modo autonomo assieme a quelli delle torri cellulari attraverso Google ed a quelli della basi Wi-Fi attraverso Skyhook. Lo fa dagli iPhone 3G, iPhone 3GS, iPhone 4, iPad Wi-Fi + 3G ed in modo più limitato con iPhone GSM/EDGE, iPad Wi-Fi, iPod touch, Mac con Snow Leopard e computer (Mac e PC) con browser Safari 5.

Nelle 13 pagine di risposta di Bruce Sewell, a capo degli affari legali di Apple, si accenna al fatto che molte altre soluzioni archiviano più dati e senza nemmeno chiedere il permesso all’utente, con la stessa assiduità di Apple. Non solo la prima volta.

Barton e Markey ringraziano Apple della risposta ma esprimono ancora preoccupazioni per un settore che in fatto di trasparenza deve ancora impegnarsi, basti vedere i termini d’uso dell’ultimo sistema operativo che si spiegano su ben 40 pagine.

Apple farà sapere in seguito come intende anonimizzare le coordinate geografiche raccolte.

Aggiornamento del 30/07/2010: come giustamente fa notare TechCrunch la lettera di risposta dell’ufficio legale di Apple sottolinea come, da iOS 3.2, Apple abbia iniziato a gestire direttamente tutti i dati personali degli utenti, abbandonando i servizi di Skyhook e Google per una migliore tutela della privacy.



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