Più che raddoppio di lobby Apple, pagati 790.000 dollari nel Q2

21/07/2011 15:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Passa da 330.000 a 790.000 dollari la cifra spesa da Apple, probabilmente per “risolvere” anche il problema della privacy e localizzazione geografica.
L’azione di lobby politica di Apple, nelle stanze del potere (legale in USA, se dichiarata), è costata 790.000 dollari nel secondo trimestre del 2011.

Aumentano gli esborsi per Apple, se è vero che ultimamente il Q1 era il periodo più costoso dell’anno e che si tratta di una cifra più che doppia rispetto a quella pagata nello stesso periodo del 2010.

Il team di Catherine Novelli, conosciuta per aver testimoniato per Apple sulla questione della localizzazione geografica al Senato USA, ha sostenuto le legislazioni a favore dell’azienda da lei rappresentata nei seguenti settori: riforma di marchi/brevetti/litigi su proprietà intellettuale, tasse, educazione, telecomunicazioni, ecologia, commercio, sicurezza, finanza, trasporti e diritti dei consumatori (che comprendono, appunto, il diritto alla privacy e di non essere localizzati).

Nel 2010 Apple aveva speso, rispettivamente per i 4 trimestri: 560.000/330.000/340.000/380.000 dollari. Lo scorso trimestre l’azienda di Cupertino si era limitata a confermare i 560.000 dollari pagati l’anno precedente.

Il Q2 per le lobby di altre aziende hi-tech è stato ben più costoso di quello di Apple: Oracle ha pagato 1,79 milioni di dollari, Microsoft 1,852 milioni di dollari e Google 2,06 milioni di dollari.



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