L’inedito lato tenero di Steve Jobs

09/06/2011 14:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Si avvicina, appoggia la testa e poi un incrocio di sguardi con la moglie, non c’è stato bisogno di dirsi altro.
Non aveva ancora preso parola al keynote del WWDC di lunedì perché la standing ovation e gli applausi glielo impedivano da 40 secondi, che qualcuno dal fondo della sala ha gridato a Steve Jobs, a nome di molti presenti: “we love you” (ti vogliamo bene).

Al CEO di Apple non è restato altro che dire “grazie” ma ha anche aggiunto, senza che fosse parte del copione, “it always helps, I appreciate very much” (mi aiuta sempre/è confortante saperlo, lo apprezzo veramente).

In una presentazione da 118 minuti, dove la presenza di Jobs sul palco si è limitata a poco più di 32 minuti cumulativi (solo il 27%), è chiaro che si è voluto lanciare un messaggio per il futuro. Ma quale ancora non lo sappiamo.

Al termine della presentazione Jobs è poi, tradizionalmente, tornato a salutare quelli delle prime file. Tra loro c’era anche la bionda moglie Laurene Powell, di 9 anni più giovane. Lo scatto fatto dal San Francisco Chronicle è veramente significativo, con il co-fondatore di Apple che appoggia la testa a quella della moglie (sempre vicina al suo Steve da 20 anni e qualche mese, anche nei momenti difficili), come massimo affettuoso saluto da dare in pubblico. Nemmeno il privatissimo Jobs ne ha potuto fare a meno.

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