Apple Store di Sendai chiuso, raccolte donazioni su iTunes

14/03/2011 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La terribile tragedia giapponese ha colpito direttamente anche uno dei negozi di Apple e marginalmente gli altri di Tokio. Aggiornato.
Da venerdì la devastazione ha colpito molte aree del Giappone, prima con scosse di terremoto che hanno raggiunto i 9 gradi della scala Richter, poi con uno tsunami dalla forza impressionate ed in queste ultime ore si teme per le radiazioni dalle centrali nucleari danneggiate.

11-10763b_applestoregiapponeIl quinto più potente terremoto del pianeta (per magnitudo) non ve lo racconteremo certamente noi, ma vi diamo la prospettiva che riguarda più da vicino Apple.

La zona che sembra dover pagare i danni più gravi è quella della prefettura di Miyagi, ovvero quella con capitale Sendai e che si affaccia davanti all’epicentro (a 130 chilometri nell’Oceano Pacifico), con aeroporto e porto sommersi dall’acqua impazzita, che è rientrata travolgendo per chilometri ogni cosa. Ricordiamo che tutto è iniziato venerdì pomeriggio (in Giappone), quindi con tutte le attività commerciali aperte, comprese quelle di Apple.

Proprio 1 dei 7 Apple Store nipponici era collocato nel centro di Sendai (aperto nel dicembre 2005 come sesto del Giappone e 134esimo del mondo), adesso il sito di Apple dice che il piccolo negozio è chiuso a causa del terremoto/tsunami, mentre quelli di Tokio – Shibuya (aperto nel agosto 2005 come quarto del Giappone e 119esimo del mondo) e Tokio – Ginza (aperto nel novembre 2003 come primo del Giappone e 72esimo del mondo) chiuderanno d’ora in poi alle ore 18, un po’ per motivi di sicurezza ed un po’ perché è stato comunicato che sarà razionata l’energia elettrica.

Gli Apple Store di Sapporo (aperto nel giugno 2006 come settimo del Giappone e 152esimo del mondo), Osaka (aperto nel agosto 2003 come secondo del Giappone ed 82esimo del mondo), Nagoya (aperto nel gennaio 2005 come terzo del Giappone e 102esimo del mondo) e Fukuoka (aperto nel dicembre 2005 come quinto del Giappone e 133esimo del mondo) non segnalano alcuna variazione della loro apertura al pubblico.

Le comunicazioni in certe aree sono difficili e, non a caso, gli hotspot di FON in Giappone sono stati aperti al libero utilizzo per facilitare i colpiti dal sisma. Ovviamente anche gli Apple Store ancora aperti offrono (non da adesso) la rete Wi-Fi liberamente, senza nessuna password.

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L’Apple Store di Sendai si trova esattamente ad 8 chilometri dalla costa, in linea d’aria. Grazie a questa mappa di Google comprendiamo la distanza dal mare.

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Come purtroppo confermano le foto scattate dai satelliti della NASA molte zone sono ora sotto all’oceano ed alle macerie e vittime che l’acqua si è portata dietro. Secondo stime che ancora non hanno trovato riscontro, nella prefettura in questione potrebbero emergere fino a 10.000 corpi.

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In Giappone ci sono le fabbriche anche di molti fornitori di Apple, come per esempio Toshiba, buona parte delle memorie NAND per iPad/iPhone/iPod touch e Mac sono fornite da quest’azienda. Forse Apple ha chiesto ai coreani di provvedere a sostituirsi ai giapponesi.

Sulla home page di Apple Japan leggiamo “地震と津波の被害を受けた方々に、心からのお見舞いを申し上げます。深い悲しみとともに、被災者の方々とそのご家族のことを思い、祈っています。” (sentito cordoglio per la popolazione colpita dal terremoto e dallo tsunami, è un momento di profonda tristezza, siamo vicini alle vittime ed alle loro famiglie, preghiamo per loro).

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Invece sulla home page dedicata agli Stati Uniti campeggia un banner visibile anche su iTunes Store USA, che rimanda alle donazioni (in dollari) per la causa giapponese.

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Apple si è organizzata e nel weekend ha approntato la pagina per donare soldi via iTunes Store USA, come per il disastro di Haiti nel 2010 (ancora ben poco risolto) ed altre occasioni precedenti è stata scelta la Croce Rossa Americana, si possono regalare da un minimo di 5 a multipli di 200 dollari, la cifra scelta andrà interamente in aiuto ai terremotati giapponesi. Curiosamente non si possono spendere crediti ma solo donare con carta di credito USA. Vi terremo aggiornati se a Cupertino penseranno anche agli altri 89 paesi dove sono aperti App Store/iTunes Store.

Naturalmente chi ha fiducia in un’organizzazione differente può provvedere da solo.

Aggiornamento del 14/03/2011: su Repubblica ricordano la donazione via iTunes ma non spendono nemmeno una parola per spiegare che vale solo per gli account USA.

Aggiornamento del 15/03/2011: un non meglio identificato manager di uno degli Apple Store a Tokio (solo quello di Ginza ha 5 piani) ha scritto a Kevin Rose per spiegare il ruolo degli Apple Store in città, durante i momenti del terrore. Sono stati messi a disposizione (più del solito) Mac e dispositivi iOS per comunicare con le famiglie, usando la rete aperta Wi-Fi del negozio (praticamente assenti gli hotspot gratuiti in Giappone) e dando tutta l’assistenza possibile ai visitatori dei negozi che volevano informarsi sulla situazione nel paese, prese elettriche ed adattatori dock extra sono stati installati. Il negozio è rimasto aperto per 7 ore anche dopo la scossa principale, senza contare le 118 successive di minor entità. Apple ha deciso di pagare cibo, trasporti (in pratica solo i taxi funzionavano) ed eventuale alloggio a tutti i dipendenti e le loro famiglie, anche se c’erano disponibili solo alberghi di lusso.

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