Va bene la cautela, ma non si sta esagerando?

20/07/2006 02:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Popolo curioso gli statunitensi. In fatto di legge e finanza la cautela non è mai troppa, ogni volta che un'azienda annuncia novità deve mettere le mani avanti, nei confronti degli investitori. Apple ha spuntato vertici irraggiungibili in quest'ultima occasione.

Popolo curioso gli statunitensi. In fatto di legge e finanza la cautela
non è mai troppa, ogni volta che un'azienda annuncia novità deve
mettere le mani avanti, nei confronti degli investitori. Apple ha
spuntato vertici irraggiungibili in quest'ultima occasione.
 
Questa notte Apple ha annunciato un buono, anzi un ottimo trimestre fiscale: molti esperti finanziari delle più blasonate banche (capaci di far spostare ingenti capitali, con i loro suggerimenti ai danarosi clienti) hanno ciccato le previsioni, quasi tutte pessimistiche.

Pessime notizie sul versante dell'approvvigionamento delle memorie flash, previsioni negative sulle vendite di iPod che "non stava tirando più", foschi orizzonti con cambi e ricambi di fornitori di processori, una fila di concorrenti pronti a querelare Apple per presunte violazioni di brevetti, la Banda Bassotti che si è ormai insediata negli uffici finanziari di Apple distribuendo stock option a chiunque senza dichiararlo alla SEC, quei negligenti degli europei che vogliono piratare i DRM della musica digitale legale, etc.

Questo è un breve riassunto di tutte le cattive notizie diffuse nelle ultime settimane con epicentro Apple, ottenendo il risultato (pessimo per i fiduciosi investitori, quelli che ci mettono soldi senza mai conoscere alcun piano futuro di Cupertino) di aver fatto crollare le azioni fino a sfiorare quota $ 50 e mezzo, verso il basso. Ad inizio 2006 una AAPL si comperava a oltre 85 dollari.

I gatti neri hanno attraversato così tante volte la strada davanti ad Apple in questi giorni, tanto che pure a Cupertino si sono convinti che una riconversione al catastrofismo potrebbe venire utile.

Nel comunicato emesso in inglese da Apple (e puntualmente tradotto in tutte le lingue) è stato pubblicato il più lungo "disclaimer" che Apple abbia mai dovuto scrivere, per mettere in guardia chiunque sulle peggiori catastrofi, maremoti, distruzioni di massa, attacchi terroristici, bombardamenti di Napalm e quant'altro.

Se non fosse che è tutto assolutamente serio e (presupponiamo) poderato, ci sarebbe solo da spanciarsi dalle risate a leggere quanto segue. Molte le parti degne di nota, ne scegliamo solo una che neppure il miglior Tafazzi del Trio avrebbe potuto mai evocare: "le potenziali ramificazioni negative della transizione di tutti i
Mac ai processori Intel entro la fine dell'anno di calendario 2006
".

Questo comunicato stampa contiene delle affermazioni previsionali sul fatturato e sugli utili previsti dell'azienda, così come sull'impatto stimato sui costi derivanti da compensazioni 'non-cash stock-based?, sulla possibilità di rettifiche ai risultati finanziari inclusi in questo comunicato, basate sulle irregolarità legate all'emmissione di alcune stock option fatte fra il 1997 e il 2001. Queste affermazioni sono soggette a rischi e incertezze e il risultato effettivo potrebbe essere diverso. Tali rischi e incertezze comprendono l'esito dell'indagine recentemente annunciata sulle stock option passate dell'azienda e qualsiasi impatto potenziale risultante sugli statement o i risultati finanziari dell'azienda; gli effetti che fattori competitivi ed economici, insieme alla reazione a essi da parte dell'azienda, possono avere sulle decisioni d'acquisto dei prodotti dell'azienda, sia a livello consumer che a livello business; possibili interruzioni nele attività commerciali causate da attività terroristiche e conflitti armati, come cambiamenti negli accordi logistici e di sicurezza, e i ridotti acquisti da aprte dei consumatori finali relativi alle aspettative; possibili interruzioni delle attività commerciali dovuti a disastri naturali o a importanti preoccupazioni sulla salute , incluse le epidemie; la continua pressione competitiva sul mercato; la capacità dell'azienda di evolvere con successo il proprio sistema operativo; le potenziali ramificazioni negative della transizione di tutti i Mac ai processori Intel entro la fine dell'anno di calendario 2006, o l'annuncio di questa transizione pianificata sulle vendite degli attuali o futuri prodotti Mac con processori PowerPC; la capacità dell'azienda di essere tempestiva nelle consegne sul mercato di nuovi prodotti con microprocessori Intel e i relativi cambiamenti e innovazioni tecnologici hardware e software per supportare i microprocessori Intel; lo sviluppo e la disponibilità in termini accettabili di componenti e servizi essenziali per permettere all'azienda di fornire in modo tempestivo prodotti basati su processori Intel; la disponibilità costante in termini accettabili di determinati componenti e servizi, essenziali al business dell'azienda, attualmente forniti da fonti uniche o limitate; la capacità dell'azienda di effettuare consegne tempestive sul mercato di nuovi programmi, prodotti e innovazioni tecnologiche di successo; l'effetto che problemi di qualità del prodotto potrebbero avere sulle vendite dell'azienda e sui profitti operativi; il rischio di inventario associato alla necessità dell'azienda di ordinare o di impegnarsi ad ordinare componenti di prodotti in anticipo rispetto agli ordini dei clienti; l'effetto che la dipendenza dell'azienda da servizi di produzione e logistici forniti da terze parti potrebbe avere sulla qualità, quantità o costo dei prodotti fatti o sui servizi erogati; la dipendenza dell'azienda dalle prestazioni di distributori o altri rivenditori sui prodotti dell'azienda; la dipendenza dell'azienda dalla disponibilità di contenuti musicali di terze parti; la dipendenza dell'azienda dalla capacità degli sviluppatori di software terze parti di sviluppare in modo tempestivo futuri applicativi che supportano i microprocessori Intel e i microprocessori PowerPC; il potenziale impatto nello scoprire che l'azienda ha violato i diritti di proprietà intelletuale di altre aziende; e rischi associati alle iniziative retail dell'azienda, ivi compresi ingenti costi d'investimento, reazioni imprevedibili da parte dell'utenza e potenziale impatto sui rapporti esistenti con i rivenditori. Ulteriori informazioni relative a potenziali fattori che potrebbero influenzare i risultati finanziari della società sono contenute periodicamente in documenti pubblici dell'azienda depositati presso la SEC (US Securities and Exchange Commission), tra cui il modulo 10-K relativo all'anno fiscale conclusosi il 24 Settembre 2005, il modulo 10-Q relativo al trimestre fiscale conclusosi il 1 luglio 2006, da depositare alla SEC. L'azienda non si assume alcun obbligo di aggiornare qualsiasi informazione o affermazione sul futuro, che si intendono riferite alla data in cui vengono fatte.



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