Ministro Maroni, il decreto Pisanu è stato utile, ecco come

27/10/2010 16:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Convinto della scadenza del decreto al termine del 2011 (invece del termine del 2010), Maroni promette una proposta di modifica del decreto che ha bloccato il Wi-Fi in Italia. L’idea è però che le complicazioni, in qualche modo, resteranno.
Nel difficile percorso verso l’eliminazione del decreto Pisanu, che ha bloccato lo sviluppo dell’accesso ad Internet da aree pubbliche in Italia, oggi dobbiamo segnare qualche novità.

In occasione del Question Time di oggi pomeriggio alla Camera, contrariamente al question time di 2 settimane fa dove il ministro dell’Interno Roberto Maroni non c’era a dare risposte, ad ascoltare l’interrogazione del deputato della Lega Nord di origine elvetica Jonny Crosio, Maroni era in aula.

Dopo le previsioni sbagliate del ministro Renato Brunetta e lo scorso CDM – consiglio dei ministri andato a vuoto sul decreto Pisanu, ecco le nuove promesse: “al CDM di settimana prossima sarà portata una proposta che ci consenta di superare il decreto Pisanu, che scade il 31 dicembre 2011, liberalizzando il Wi-Fi ma garantendo le informazioni che consentono alla magistratura e alla polizia di proseguire le indagini”.

Per la verità il decreto Pisanu (nato nel 2005 e non nel 2006) scade il 31 dicembre, ma del 2010 e non del 2011.

Riassumendo, ecco l’interrogazione: “quali le iniziative intraprese, al fine di rivedere l’attuale normativa per trovare soluzioni che contemperino le esigenze di sicurezza e lo sviluppo delle potenzialità del sistema Wi-Fi?”.

Maroni ha risposto che il decreto Pisanu è stato utile ed ha citato alcuni casi di terrorismo sventato e di lotta alla pedofilia: “ringrazio gli interroganti, perché questo è un tema di grande attualità e che sta suscitando un dibattito molto interessante, cioè contemperare le esigenze di sicurezza, legate ai controlli che in base al decreto Pisanu, hanno consentito alle forze dell’ordine ed alla magistratura di sventare anche minacce terroristiche importanti, con l’esigenza di liberalizzare il Wi-Fi e la banda larga, consentendo a tutti gli utenti e cittadini il libero accesso. Questo è l’obiettivo che io mi propongo, di valutare quale equilibro raggiungere tra le 2 esigenze. La norma è stata efficace. E’ servita per sventare alcune minacce, sul versante del contrasto al terrorismo, per esempio vorrei citare l’operazione Hammam del 2007 con l’arresto di 3 cittadini marocchini, tra cui l’imam della moschea di Ponte Felcino, all’interno della quale era stato accumulato materiale informatico scaricato da Internet sull’uso di armi ed esplosivi da utilizzare per la formazione di aspiranti jihadisti; l’operazione El Khit del 2008 che ha portato all’arresto di 5 tunisini a Bologna, l’operazione Wassiya 2008/2009 arresto per terrorismo internazionale di 2 cittadini francesi, attivi nel reclutamento di jihadisti attraverso Internet; più recentemente un’operazione, grazie sempre al decreto Pisanu, che ha condotto all’arresto a Napoli di un estremista islamico franco-algerino, colpito da mandato di arresto europeo, l’arrestato aveva comunicato con altri terroristi utilizzando proprio gli Internet point e grazie alla norma Pisanu siamo riusciti a prenderlo; tra le altre indagini quelle seguite al fallito attentato suicida nel 2009, avvenuto all’ingresso di una caserma a Milano, che ha rivelato come un attentatore avesse intrapreso il proprio percorso di radicalizzazione, anche attraverso la navigazione in Internet. Ma anche il contrasto alla criminalità organizzata, voglio citare solo la recente operazione organizzata dalla Polizia Postale e dalla Squadra Mobile di Roma, con la quale è stata organizzata un’organizzazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti, questa norma ci ha consentito l’identificazione di responsabili di crimini informatici, pedofilia, frodi online, cyber stalking, violazione del diritto d’autore. Le indagini riguardanti la pedofilia online hanno portato all’individuazione di circa 7.000 persone, con operazioni anche a carattere internazionale, nel settore delle frodi online (clonazione di carte di credito e bancomat), la polizia ha perseguito oltre 15.000 persone, quindi la norma funziona. Detto questo, la norma è del 2006 ed in questi anni c’è stata una evoluzione tecnologica che mi consente di dire che si può trovare una soluzione diversa dalle restrizioni del decreto Pisanu che consentano comunque l’attività investigativa. E’ mio intendimento, ci stiamo lavorando da tempo, portare la prossima settimana in consiglio dei ministri una proposta, che ci consenta di superare il decreto, che come sapete scade il 31 dicembre del 2011, liberalizzando il Wi-Fi, ma garantendo le informazioni che consentono alla magistratura ed alla polizia di proseguire le indagini che ho citato“.

“La sua risposta ci soddisfa e ci tranquillizza […] non siamo d’accordo con chi afferma la volontà di avere una rete in cui le procedure solo ‘libero tutto’ con richieste a spot senza solidi fondamenti” ha dichiarato il compagno di partito di Maroni. Non s’è mai visto che onorevoli della stessa fazione politica potessero non dirsi soddisfatti.

Vien da chiedersi se questi terroristi e pedofili siano stati così stupidi da fornire i loro regolari documenti per delinquere nei vari Internet point, oppure abbiano avuto accesso anonimo in altri posti e che, con altri strumenti, siano stati raggiunti dalle forze dell’ordine. In tal caso il decreto Pisanu non avrebbe alcun effetto.

Il prossimo CDM di venerdì, il 112esimo, non sarà ancora quello buono per vedere una proposta di modifica del decreto Pisanu, attendiamo il successivo.

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