La buffonata di Paul Allen scoppia in una bolla di sapone

13/12/2010 13:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Inconsistenti e vaghe accuse, tanto che gli accusati non sapevano che cosa difendere, Apple ed altri 10 tra i target dell’uomo che ha co-fondato Microsoft.
Dopo 4 mesi Paul Allen e la sua Interval Licensing non sono stati in grado di indicare quali prodotti, esattamente, avrebbero violato i brevetti registrati dalla vecchia e fallita Interval Research di Palo Alto.

L’ex co-fondatore di Microsoft citava 4 brevetti registrati nella notte dei tempi hi-tech e mai realmente utilizzati nell’e-commerce.

Il giudice Marsha Pechman ha deciso che la causa era vaga ed inconsistente, quindi ha fatto cadere le accuse che pendevano su AOL, Apple, eBay, Facebook, Google, Netflix, Office Depot, OfficeMax, Staples, Yahoo! e YouTube. Interval Licensing ha comunque tempo fino al 28 dicembre per replicare, così gli 11 accusati sapranno cosa dovranno eventualmente difendere.



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