Intel chiude fabbriche e ne lascia a casa 5.000/6.000

22/01/2009 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Le linee di produzione meno moderne o poco utilizzate saranno eliminate. Prime mosse per recuperare competitività in una situazione economica molto dura.

Le linee di produzione meno moderne o poco utilizzate saranno eliminate. Prime mosse per recuperare competitività in una situazione economica molto dura.
 
Il produttore numero uno al mondo di processori, Intel, ha deciso di dismettere cinque stabilimenti.

Le attuali condizioni del mercato non permettono di continuare a pagare le linee di produzione di impianti datati, così due fabbriche di Penang (Malesia), una di Cavite (Filippine), una di Hillsboro (Oregon) ed una a Santa Clara (California) non saranno più utilizzate da Intel.

Nell'area asiatica si rafforzeranno gli impianti di Chengdu (Cina), Ho Chi Minh (Vietnam) e Kulim (Malesia).

La conseguenza più immediata è che resteranno senza lavoro da 5.000 a 6.000 addetti di quattro di questi cinque impianti. Fabbriche ritenute vecchie perché non impiegate nella realizzazione dei più moderni chip con tecnologia @ 45 e 32 nm.

Solo pochi giorni fa Intel presentava un buio trimestre fiscale con il fatturato in calo del 90%.



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