Con OKI il telefoni funziona solo se riconosce l’iride

28/11/2006 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La società giapponese ha convertito la fotocamera standard dei telefoni cellulari in uno scanner dell'iride per verificare il proprietario del telefono cellulare e sbloccarne le funzioni.

La società giapponese ha convertito la fotocamera standard dei telefoni
cellulari in uno scanner dell'iride per verificare il proprietario del
telefono cellulare e sbloccarne le funzioni.
 
I telefoni cellulari non servono più solo per telefonare, possono contenere dati personali molto importanti, possono gestire la posta aziendale e possono effettuare pagamenti. Si fanno quindi necessarie sempre più sofisticate tecnologie per proteggerne l'uso.

01237b_irisokiLa giapponese OKI ha sviluppato un sistema di riconoscimento dell'iride per sbloccare le funzioni di un telefono cellulare nei confronti solo del proprietario.

L'iride è un'"impronta" sicura per definire univocamente una persona e grazie ad uno speciale scanner e ad un software adatto, basato su un algoritmo proprietario, l'autenticazione del proprietario del dispositivo diventa facile e comoda. OKI pensa di introdurre sul mercato l'Iris Recognition Technology for Mobile Terminals la prossima primavera.

Finora i sistemi di riconoscimento dell'iride necessitavano di sofisticate tecnologie e solo agenzie governative o istituzioni finanziarie ne stanno facendo uso, OKI è riuscito a fare uso delle fotocamere digitali incorporate ormai in tutti i moderni smartphone.

Produttori di palmari e telefoni cellulari potranno dal prossimo marzo installare questo sistema di OKI.

Dal 4 all'8 dicembre OKI dimostrerà l'Iris Recognition Technology for Mobile Terminals all'ITU Telecom World 2006 di Hong Kong.



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