Con Malavoglia la censura di Apple cancella Verga

10/08/2009 11:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Secondo i pluri-laureati in letteratura che costituiscono il team di approvazione dell’App Store il nome dello scrittore siciliano è una parola scurrile e quindi va cancellata.
Grazie alla segnalazione degli amici di TheAppleLounge apprendiamo che a Cupertino, dove evidentemente l’italiano è opinabile, la censura c’è e fa danni ogni giorno.

06980b_malavogliaappstorenoIl più noto romanzo del catanese Giovanni Verga, “I Malavoglia“, sarebbe presente su App Store (il condizionale è d’obbligo perché con una ricerca da iPhone/iPod touch non trova nulla, sia su App Store Italia che App Store USA) e con 1,60 euro si potrebbe leggerlo dallo schermo dei dispositivi mobile di Apple.

Se il testo è libero da copyright o se tale Fabio Ricci poteva pubblicarlo nella categoria e-book, allora perché censurare la parola Verga mettendo “V***a”?

Si badi bene che Phil Schiller aveva detto che Apple non censurava un dizionario ma al massimo alzava il livello della restrizione dell’età. Qui si censura una parola, nella fattispecie un nome, e poi non si valuta la restrizione d’uso (che in Italia non ha senso).

Dal dizionario della lingua italiana Sabatini Colletti (quello che manca a Cupertino) la parola “verga” assume un significato anatomico solo alla quarta definizione, ammesso e non concesso che l’anatomia umana non possa essere letta da chiunque.

Siamo al comico! Se siete in quattro gatti e tutti che miagolano in californiano stretto è inutile proseguire con la velleità di controllare 65.000 applicazioni. Se Apple vuole avere un ufficio censura, che si attrezzi bene e smetta di far ridere si sé.

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