Android vs iOS, il mio browser è più veloce del tuo. O no?

18/03/2011 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Con la lana caprina ci hanno fatto la calzetta per un giorno interno, ma Apple contesta la metodologia del test. Aggiornato.
Secondo un massiccio test, sui 1.000 siti delle aziende della lista Fortune 1000, il browser degli iPhone è risultato più veloce di Chrome per gli smartphone Android, ma solo in 16 casi su 100.

11-10792b_winlossloadtimeLa canadese Blaze Software ha scoperto con 45.000 test che, in media, la lettura dei siti su Android (versioni 2.2 e 2.3 per, rispettivamente, Samsung Galaxy S e Google Nexus S) è risultata del 52% più veloce che su iOS (sia 4.2 che l’ultimo 4.3), ovvero lo smartphone di Apple ci ha impiegato 3,254 secondi contro i 2,144 di Android. Risultato che si assimila per i siti ottimizzati ai browser mobile a 2 secondi, ma che invece è del 59% migliore con Android sui siti non ottimizzati (2,18 secondi con Android e 3,463 con iPhone).

Trascorse alcune ore Apple ha reagito diramando il seguente comunicato: “questi test sono difettosi, non è stato usato Safari su iPhone ma una loro applicazione proprietaria con visualizzatore integrato che non sfrutta le ottimizzazioni di Safari. Nonostante questo problema fondamentale, si è calcolato solo 1 secondo di differenza in media nella lettura delle pagine”.

Blaze Software trova l’interpretazione di Apple non corretta e cita l’esempio del sito del Wall Street Journal, che ha mostrato un gap di 5/10 secondi tra i dispositivi usati. Per chiarezza il framework UIWebView scelto per i test non userebbe le ottimizzazioni di Safari, come per esempio il nuovo engine Nitro. JavaScript, secondo i tester canadesi, sarebbe chiamato in causa solo per il 15% nei 1.000 siti visitati.

Siete pronti ad usare iPhone con nell’altra mano il cronometro?

Aggiornamento del 18/03/2011: uno sviluppatore piuttosto seccato ci ha contattati per chiederci di sottolineare che la questione coinvolge anche un apparente rallentamento forzoso delle web app su piattaforma iOS, che all’inizio della storia dell’iPhone erano l’unico modo scelto da Apple per far girare applicazioni, mentre ora sono diventate il nemico principale che potrebbe togliere il 30% di guadagno all’azienda di Steve Jobs, nel caso gli sviluppatori non si concentrassero sui software da distribuire via App Store. Non è chiaro se si tratti di un problema tecnico che rallenta le web app oppure di un sabotaggio vero e proprio per tirare l’acqua al mulino di Cupertino.

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