AAPL: Fidelity e Wellington “buy”, D.E. Shaw “sell”

17/05/2007 21:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Due istituzioni finanziarie, tra i più grandi del mondo, comperano milioni di dollari di azioni Apple prima del taglio del traguardo dei 100 dollari. Hanno già guadagnato oltre il 7%.

Due istituzioni finanziarie, tra i più grandi del mondo, comperano milioni di dollari di azioni Apple prima del taglio del traguardo dei 100 dollari. Hanno già guadagnato oltre il 7%.
 
Bloomberg ha fatto sapere di due incrementi importanti e di una riduzione delle società d'investimento sulle azioni Apple, relative al primo trimestre dell'anno: Fidelity Investments compera, Wellington Management compera e D.E. Shaw & Co vende.

Quest'ultima ha ridotto di un terzo il numero di azioni AAPL in suo possesso, la società newyorkese specializzata in edge fund valutava l'investimento in Apple nel primo trimestre in 4,7 milioni di quote, ovvero un valore di 431,7 milioni di dollari, oggi (dopo il ribasso ingiustificato di ieri) lo stesso numero di azioni avrebbe un valore di mercato di circa 505 milioni di dollari.

Se a New York City Apple piace meno agli investitori, a Boston va a gonfie vele, infatti sia Wellington Management che Fidelity Investments aumentano il loro peso sull'azienda di Steve Jobs.

Wellington gestisce 573 miliardi di dollari e ha scelto di comperare 20 milioni di azioni AAPL e valere il 2,3% in Apple. Nello stesso trimestre Fidelity Investments, che gestisce 1.400 miliardi di dollari, ha comperato 2,9 milioni di azioni AAPL quando costavano meno di 100 dollari.

La Fidelity Investments di Boston non solo è una società di investimenti finanziari, tra le più importanti del mondo e specializzata nei fondi pensionistici, è anche il maggior azionista di minoranza di Apple, con oltre 56,5 milioni di quote (al 20 marzo). Già ora il totale ammonterebbe a circa 58 milioni di azioni, per una percentuale del 6,7% di tutte le azioni AAPL sul mercato.

Apple ha appena pubblicato un nuovo Form 8-K che indica chiaramente i termini per la gestione della "patata bollente" stock option, un problema ormai in gran parte superato per l'azienda di Cupertino.



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