Mafia? Non c’è più in “What country”, soppiantata dai mandolini

15/10/2010 09:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Finisce con una bella suonata, ma solo musicale, dei responsabili dell’applicazione bielorussa. Il classico finale a tarallucci e vino che forse impedirà la causa sperata della Brambilla. Aggiornato.
E’ stato fumato il calumet della pace per “What country“.

La mafia non esiste più nel software di Apalon, lo sviluppatore bielorusso aveva pigiato un po’ troppo sul pedale dell’umorismo con temi che (giustamente) sono dolorosi per molti italiani. Nelle immagini di anteprima mostrate da App Store non si legge più “pizza, mafia, pasta, scooters” ma “pizza, mandolin, pasta, scooters” ed al posto del cartello di un parcheggio, apparentemente riservato alle vetture di cosa nostra, c’è una scoppiettante Ape gialla ed uno strumento musicale della tradizione passata.

Stereotipo per stereotipo, avanti il prossimo.

Finisce così l’incidente diplomatico nato lo scorso 27 settembre, con tanta approssimazione e voglia di strillare inopportunamente il nome di Apple nelle notizie. In questa scia si poteva leggere la richiesta di danni avanzata dal ministro Michela Brambilla, tirando in ballo l’Avvocatura dello Stato (il nuovo avvocato generale Ignazio Francesco Caramazza, che si è insediato proprio ieri e, con 209.988 problemi da sbrigare, non potrà che ringraziare se questo gli sarà risparmiato).

Lo sviluppatore aveva prima gettato acqua su fuoco e poi, settimana scorsa, aveva eliminato lo screenshot. L’ultima novità è invece quella che vi mostriamo qui sotto. Naturalmente tutti gli organi di stampa che avevano gettato fango sull’irresponsabile Apple si affretteranno ora a correggere, no?

Apple si è caricata la responsabilità di voler approvare ogni singola applicazione, ma a Cupertino si curano solo di quello che conoscono, ovvero gli Stati Uniti e nemmeno tanto bene. Evidentemente della cultura di altri paesi c’è molta carenza, non è il primo caso e non sarà neppure l’ultimo finché Apple si arrogherà il diritto di fare il censore zoppo.

Giusto per precisare, la mafia c’è ancora in Italia e sarebbe meglio far sparire questa organizzazione criminale piuttosto che le citazioni inopportune con vaghi istinti satirici (che fanno sorridere poco).

Aggiornamento del 17/10/2010: pare che il ministro abbia detto ad un recente convegno che si è aperto poco dopo la pubblicazione di questo articolo “i signori di Apple, nelle code del motore di ricerca, avevano affiancato alla parola Italia i termini pizza, pasta e mafia: i primi due vanno bene ma sull’ultimo ho sollevato una questione tale, coinvolgendo anche l’avvocatura dello Stato, che alla fine ho vinto”.

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