Steve Jobs sotto il tiro incrociato di Mossberg e Swisher

02/06/2010 03:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il CEO di Apple è da poco sul palco della conferenza D8 per rispondere alle domande dei giornalisti del Wall Street Journal e degli intervenuti. Aggiornato.

Sul palco del lussuoso resort di Palos Verdes (vicino a Long Beach in California), dove inizia adesso la conferenza D8, è salito Steve Jobs e si è accomodato, si fa per dire, sulla poltrona rossa dell’intervistato da Walt Mossberg e Kara Swisher, i giornalisti tecnologici del Wall Street Journal.

Dopo una breve introduzione di Rupert Murdoch, il magnate australiano proprietario del giornale (l’unico che cresce tra i grandi statunitensi) ecco il CEO di Apple.

A Jobs interessa poco che la capitalizzazione di Apple in borsa sia ormai superiore a quella di Microsoft. Apple è capace di identificare le tecnologie che potranno avere un futuro roseo.

La prima vera domanda è sulla lettera aperta che Jobs ha scritto in merito a Flash: “Apple ha sempre innovato precedendo tutti, ricordiamo i floppy e l’USB, nonostante il 75% dei video online sia basato su Flash noi crediamo che l’emergente HTML5 sia migliore”. E’ stata una scelta tecnica.

Apple vende circa 3 iPad al secondo, pare che piaccia.

Sulla vicenda del prototipo dell’iPhone perso o rubato Steve Jobs ha riassunto la vicenda e si vedrà come andrà a finire, visto che è stato venduto ed il caso lo ha preso in consegna la polizia.

A proposito delle email scambiate con la gente è stato chiesto a Jobs come mai di quel dibattito sulla pornografia: “ero sveglio ad un’ora tarda per finire del lavoro e questo tizio, mai identificatosi come giornalista, mi ha scritto con tanta ostinazione, volevo liberarmene, poi ha pubblicato la nostra conversazione”.

Le fabbriche di Foxconn non sono poi tanto male secondo Apple ma stanno succedendo cose gravi e l’azienda ha mandato a controllare degli inviati.

Apple sembra semplicemente prendere atto della concorrenza sempre più forte di Google e Steve Jobs non si sente tradito, risponde così: “la mia vita sessuale è soddisfacente”. Risate dal pubblico.

L’invenzione di WebKit è alla base di molti browser mobile ed Apple è felice di aver creato un’alternativa di Internet Explorer.

Dall’iPhone la ricerca di Google non sparirà, “solo perché siamo in competizione con loro non significa che ci dobbiamo comportare con arroganza”. Apple non ha intenzione di entrare nel business dei motori di ricerca, nonostante l’acquisizione di Siri, che secondo Jobs non è un motore di ricerca ma più una società specializzata in intelligenza artificiale.

Sui problemi di avere in USA un solo carrier, AT&T, Jobs dice che chiunque avesse avuto l’iPhone avrebbe dovuto affrontare un aumento del traffico molto grande, comunque per lui AT&T ha la rete più veloce e la stanno migliorando. “Forse potrebbero esserci vantaggi ad avere più di un carrier” ma Steve Jobs non aggiunge altro trincerandosi dietro al consueto “non posso commentare”.

L’approccio di Apple al tablet è stato radicalmente diverso da quello di Microsoft perché non è possibile adattare un sistema operativo per PC a questa categoria di prodotti.

Jobs svela un segreto: “avevamo cominciato a sviluppare il tablet ma poi abbiamo realizzato che si poteva fare un telefono eccezionale, così abbiamo abbandonato il primo progetto e realizzato il secondo”.

“Un mondo libero e dove c’è la stampa libera” dice Jobs, sperando che se lo ricordi anche quando Apple apre le porte solo a chi seleziona accuratamente (o non accuratamente). Tuttavia il CEO di Apple aggiunge che non vuole vedere la sua nazione “abbassarsi al livello di blogger”, ignorando che molte delle notizie più interessanti arrivano proprio da queste fonti.

Se iPad salverà il mondo della comunicazione non si sa ma certamente i giornali cercano nuovi metodi di espressione e come fare soldi. Se, come sembra, l’incontro tra domanda ed offerta di notizie si ferma ad un prezzo ragionevole il tutto si potrà fare. “Penso che la gente voglia pagare per i contenuti, lo credevo per la musica ed i video e lo credo per i media” spiega Jobs.

Il modello di business proposto per l’editoria ricalca l’idea già sviluppata con i contenuti multimediali. La sensibilità degli editori c’è e probabilmente i prezzi scenderanno.

Se i tablet soppianteranno i laptop? “Gli Stati Uniti erano una nazione agricola e tutti avevano i furgoni, pian piano la gente si è trasferita nei centri urbani e l’analogia si rispecchia nei PC, oggi sono meno utili e le cose stanno cambiando, se il cambiamento è l’iPad non lo sappiamo, vedremo tra 1 o 5 anni”.

Con un tablet potenzialmente capace di fare molti lavori di diverso tipo l’evoluzione del software dovrà andare di pari passo con l’hardware ed Apple ci sta lavorando.

Apple non crede che la tecnologia dei display flessibili sia pronta ed è per quello che non ha tentato quella strada, contrariamente ad altri.

Per quel che riguarda le approvazioni dei software per App Store Jobs ammette che alcuni errori sono stati fatti ma che era un campo del tutto nuovo e che si è cercato di imparare a fare sempre meglio. Le approvazioni sono al livello del 95% a settimana. L’altra piattaforma supportata è quella dell’HTML5 ed è aperta.

Le applicazioni a sfondo politico sono state rigettate inizialmente perché la regola generale del divieto di diffamazione ancora non si adattava alla questione. “E’ anche vero che ci sono personaggi che mentono e pur di avere 15 minuti di fama vanno a raccontare alla stampa che sono stati oppressi, noi invece non ci rivolgiamo alla stampa per dire che questi sono dei figli di p……”. Sempre una parola gentile per tutti.

La giornata di Jobs è molto densa: “faccio il lavoro migliore su questo pianeta, mi incontro per 3 ore ogni mattina con le persone più interessanti, poi le idee prendono forma e si discute di progetti e prodotti… Apple è la più grande start-up al mondo con il nostro metodo di lavoro”.

“La Apple del prossimo decennio dovrà concentrarsi sui propri valori e quando accadono situazioni come quella del prototipo rivelato da Gizmodo non si può lasciar correre cercando di farsi rubare le idee, quelle vanno preservate”.

L’ingresso nel mondo della pubblicità è stato fatto da Apple per dare agli sviluppatori la possibilità di guadagnare, Apple non ci farà molti soldi ma ha voluto proporre con iAd un nuovo sistema, migliore dell’attuale.

Sulla privacy Apple si muove con i piedi di piombo ma sottolinea che non tutti sono uguali nella Silicon Valley, nonostante le scelte di chiedere sempre all’utente se autorizza l’uso delle coordinate geografiche, Apple non cede. Nell’App Store gli applicativi devono funzionare così.

Le domande dei presenti.

“Avrebbe cambiato qualcosa del suo discorso a Stanford del 2005?” Jobs risponde che probabilmente avrebbe alzato di più la voce perché negli ultimi tempi ha realizzato ancora di più quanto sia preziosa la vita.

Apple ha recentemente cambiato le regole sulla privacy per “colpa” di Flurry, una società che analizza i dati di nuovi dispositivi usati nel campus di Apple e li vende alla concorrenza, “abbiamo deciso di non farci più fregare”.

Steve Jobs viene stimolato sull’argomento cinematografico (visto che ha creato Pixar ed oggi è il singolo maggior azionista di Disney) ma lui devia il discorso sui contenuti da vendere al pubblico: “quando abbiamo approcciato il mondo della musica abbiamo chiesto alle etichette chi fossero i loro clienti e queste ci hanno risposto Best Buy, Target… i canali distributivi, ma Apple ha spiegato che era l’utente finale il vero consumatore dei loro prodotti e che c’erano soluzioni per raggiungerli direttamente”.

“Come i contenuti vengono usati dagli utenti finali è un mondo che cambia, penso che sarà possibile vedere da casa un film non ancora uscito al cinema, basterà pagarlo molto” dice Steve Jobs.

Sulle sincronizzazioni e condivisioni wireless Apple è al lavoro per migliorare la tecnologia.

La situazione di AT&T in USA non deve essere facile, un possessore di un iPhone chiede quando sarà possibile telefonare con il suo smartphone: Le reti sono congestionate ed il carrier scelto da Apple ci sta lavorando, Steve Jobs dice che verso la fine dell’estate qualcosa cambierà.

Un utente si lamenta delle protezioni HDCP sui film in DVD visti con il sistema della copia digitale, se il segnale passa per una porta VGA il video viene bloccato. Steve Jobs risponde che la tecnologia non è la loro e che è stato necessario aderire a certe regole, il CEO di Apple condivide con questa persona la frustrazione.

Apple vuole ampliare il social gaming e con l’abbassamento dei prezzi nell’App Store l’ecosistema iPhone/iPod touch si è molto allargato in questo settore, Apple si è così affiancata alle console (dove i giochi costano molto di più).

Sulla TV Jobs dice che nessuno vuole comperare set top box: “chiedete a TiVo, Roku e prossimamente a Google”. I provider del segnale (in USA) danno ai clienti il decoder gratis. “Ci stiamo riempiendo i salotti di set top box e telecomandi, ci vuole invece una nuova interfaccia utente ed il marketing giusto, sennò nascerà un’altra TiVo”. La TV continua ad essere un hobby per Apple finché il mercato non cambierà.

L’ultima domanda dell’incontro è vista con il paraocchi dello statunitense che ignora l’esistenza del resto del mondo: “con i telefoni vi siete trovati un carrier come partner, lo farete anche con la TV?”. Steve Jobs risponde che i provider sono regionali e da qui nascono molti problemi, una “torre di Babele” di problemi.

Sono le ore 20 dalle parti di Los Angeles, tutti vanno a cena. Per ascoltare ancora le novità di Apple non bisognerà attendere molto, lunedì prossimo comincia il WWDC di San Francisco, appuntamento rimandato di poco.

Aggiornamento del 02/06/2010: è stato pubblicato il primo video da 5 minuti, riassuntivo dell’intervista. Un secondo video si concentra sulla querelle del prototipo dell’iPhone perso/rubato. Tutti gli altri filmati dell’intervista stanno arrivando qui.

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