The Pirate Bay a vele spiegate, come prima

26/09/2008 08:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Dissequestrato dopo un mese per il sito di P2P che veniva imputato come un luogo di scambi illegali di file coperti da copyright. Il sito svedese sarà a breve ancora online.
Scusate, abbiamo scherzato. Sembra questa la filosofia delle inspiegabili teorie legali che vigono nel nostro paese, almeno per The Pirate Bay.

E' durata un mese la censura posta sul famoso sito di condivisione di file, dopo il blocco imposto dal tribunale di Bergamo. E' stato accettato il ricorso e The Pirate Bay dovrebbe tornare libero a breve (nel momento in cui andiamo online compare solo la schermata di Apache).

Non che i più smanettoni non abbiano potuto accedere al sito in questo periodo, per quanto si sforzi l'autorità giudiziaria (con i mezzi scarsi e le competenze tecniche tutte da verificare) i cosiddetti hacker hanno risorse praticamente infinite per scavalcare blocchi solidi come burro. Ce lo racconta diligentemente TorrentFreak.

Il consulente tecnico Matteo Flora festeggia il dissequestro, dovuto però (come al solito) a tanti cavilli legali. Promette di essere "spina nel fianco" di chi si oppone alla libertà.



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