L'”Air” all’airport bloccato dalla TSA

10/03/2008 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il laptop sottile di Apple è una bomba, ma gli uomini dei controlli di sicurezza negli aeroporti statunitensi lo hanno preso alla lettera, non vedendo ai raggi X il meccanismo dell'hard disk hanno dubitato che fosse un computer. Aggiornato.
Chi viaggia spesso in aereo si sarà più volte chiesto perché i controlli di sicurezza sono così fastidiosi per la gente per bene, lasciando invece molto spazio ai dirottatori per sbizzarrirsi con tanti sistemi completamente ignorati al varco degli aeroporti.

Non si possono trasportare le limette per le unghie ma poi in prima classe consegnano bicchieri di vetro e coltelli di metallo (tutto il plastica nell'economica solo per questione di costi). Un rivetto dei jeans fa suonare tutti gli allarmi nell'aeroporto X e lo stesso non accade nell'aeroporto Y. In un posto ti fanno cavare le scarpe e in un altro no. Tanti interrogativi a cui non sappiamo dare risposta.

Da oggi ci sarà un altro motivo per crearci difficoltà quando stiamo per imbarcarci su un aereo di linea: il MacBook Air con drive SSD – Solid State Drive.

Il programmatore Michael Nygard ci racconta una divertente storia sulla sua recente avventura con il nuovo MacBook Air dotato della memoria a stato solido al posto dell'hard disk.

Al suo primo viaggio in aereo il nuovo sottilissimo laptop di Apple ha procurato allarme agli agenti della TSA – Transportation Security Administration, gli addetti ai controlli di sicurezza negli aeroporti statunitensi

Ai raggi X la mancanza di un hard disk e l'assenza delle solite porte di connessione sul retro hanno costretto il proprietario del computer ad un controllo ulteriore del computer, mentre gli addetti si chiedevano come fosse possibile con avere quei requisiti che tutti i giorni vedono sui laptop che i passeggeri trasportano.

Tutto si è chiarito, non senza aver fatto perdere prezioso tempo al viaggiatore "last minute", solo con i consigli di un più giovane agente della TSA che era evidentemente informato delle caratteristiche del MacBook Air, ovvero la possibilità di montare un drive SSD al posto dell'HDD e l'assenza di porte (se si escludono le poche celate sotto lo sportellino laterale richiudibile).

Michael è incorso in uno di quei fantozziani imprevisti (ricordate le stringhe spezzate?) nel suo iper-calcolato percorso verso l'aereo che, ormai, era decollato.

Intanto la TSA ha appena fatto richiesta ai produttori di custodie per laptop di standardizzare i materiali di questi prodotti, permettendo ai raggi X di vedere completamente il computer e di conseguenza consentendo ai passeggeri di non doverlo estrarre dalle borse che vanno in cabina. C'è tempo fino a metà aprile per le proposte e fino a metà maggio per i prototipi.

Aggiornamento del 12/03/2008: il blog della TSA ci racconta che "siccome sembra qualcosa di veramente diverso dagli altri laptop che gli agenti vedono tutti i giorni, la novità li può aver sorpresi". Tale Bob aggiunge che è stato richiesto ad Apple un MacBook Air per farlo passare attraverso una macchia a raggi X così da fare una fotografia e distribuirla a chi fa i corsi agli addetti dei controlli. Per conto nostro, fin da sabato, setteB.IT aveva contattato l'ufficio stampa della TSA ma ad ora non abbiamo ricevuto risposta.

Aggiornamento del 21/03/2008: un video rilasciato dalla TSA mostra che tipi di controlli vengono fatti negli aeroporti USA sui MacBook Air, nella macchina dei raggi X il sottile laptop di Apple appare qualcosa di molto diverso dagli altri computer, a noi non ce lo possono mostrare per motivi di sicurezza ma la TSA assicura che saranno adeguatamente informati tutti gli addetti. 

03542b_macbookairtsa



setteB.IT – la settimana digitale vista dall'utente mac