22 iTunes Store, Apple “costa differente”

18/02/2008 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La UE si è preoccupata di chiedere ad Apple di allineare i prezzi della musica venduta su iTunes in UK, cosa che accadrà entro giugno. Ma altrove? Che prezzi sono applicati e che offerte esistono.
A due mesi dal compimento del quinto anno di vita l'iTunes Store (già iTunes Music Store) ha venduto oltre 3 miliardi di canzoni in 22 nazioni, al luglio del 2007.

Dalla versione 4 di iTunes Apple ha introdotto il negozio musicale per gli utenti Mac degli Stati Uniti, che poi si è allargato anche agli utenti Win ed ai mercati internazionali.

Dal giugno del 2004 anche la Gran Bretagna, Francia e Germania (allora il 62% delle vendite europee di musica) potevano acquistare musica. Bisognava attendere l'ottobre 2004 per allargare l'offerta ad Austria, Belgio, Finlandia, Grecia, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Spagna. Il dicembre dello stesso anno i canadesi accedevano al catalogo, seguiti da quelli irlandesi il mese dopo e dai giapponesi nell'agosto del 2005. L'Australia si aggiungeva nell'ottobre del 2005. Ultima e 22esima nazione aggiunta è la Nuova Zelanda, anche se Steve Jobs se n'è dimenticato lo scorso settembre.

Per la sola musica il catalogo disponibile su iTunes supera oggi i 6 milioni di titoli.

Dopo una sperimentazione gratuita di mesi i video (videoclip musicali, cortometraggi Pixar e spettacoli televisivi) hanno fatto capolino su iTunes Store USA nell'ottobre 2005, contemporaneamente al lancio dei primi iPod in grado di mostrarli sul piccolo schermo LCD e grazie ad iTunes 6. Tuttavia la denominazione iTunes Music Store viene abbandonata solo quasi un anno dopo, con la disponibilità dei film sull'iTunes Store statunitense.

I videoclip musicali e cortometraggi sono attualmente disponibili a macchia di leopardo nelle 22 nazioni dove opera Apple con iTunes Store. Gli spettacoli televisivi si sono espansi recentemente solo in Gran Bretagna e Canada. I film continuano ad essere in vendita solo in USA, come anche la recente novità del noleggio dei lungometraggi.

Chiaramente non è un problema tecnico perché i video distribuiti con la soluzione del podcast sono scaricabili gratuitamente da chiunque.

C'è insomma un grande impiego di uomini e mezzi da parte di Apple per allargare enormemente l'offerta multimediale negli Stati Uniti, meno all'estero dove vien difficile credere che le major della musica e cinematografia non siano interessate a distribuire questo genere di contenuti nel Vecchio Continente ed oltre.

In Italia gli unici video disponibili sono una parte dei titoli dei cortometraggi Pixar (tre su nove), apparsi ormai nel giugno del 2006. Nel nostro paese, come in molti altri, Apple non ha regalato canzoni, pratica promozionale ormai consueta nei paesi "principali", se non in due rarissime occasioni (Faithless nel 2007 grazie alla promozione Coca-Cola e Daft Punk nel 2005, ma era un medley). Non merita nemmeno il "semaforo" giallo nel nostro grafico.

In USA, come siamo soliti raccontarvi ogni weekend, c'è una pioggia di canzoni, audiolibri, videoclip musicali e spettacoli televisivi gratuiti, ogni settimana. Avendo anche l'accortezza di soddisfare minoranze linguistiche come quella latina!

Il problema non è solo il tipo di offerta ma anche i prezzi. I discografici richiedono pagamenti diversi a seconda delle varie nazioni dove opera Apple, ecco quindi che Steve Jobs ha dovuto in quel lontano giugno 2004 decidere per prezzi differenziati, purtroppo ignorando che l'Unione Europea poteva avere da eccepire… una volta "svegliata" da qualche associazione.

Il business è proseguito e proseguirà così fino a giugno, quattro anni dopo, quando Apple allineerà il listino britannico a quello delle nazioni UE che usano l'euro (sobbarcandosi i maggiori costi dovuti ai detentori dei diritti). Resta il dubbio su Danimarca e Svezia che sono parte dell'Unione Europea ma che non usano l'euro come moneta. Se Apple vorrà allineare queste ed altre nazioni allo stesso valore i contenuti venduti su iTunes non è noto, fatto salvo un certo fluttuare dei cambi monetari.

Apple è convinta che in tutta Europa i prezzi siano già "standardizzati". 

La situazione appare piuttosto variegata.

Abbiamo voluto riassumere la situazione di tutti e 22 gli iTunes Store nella nostra tabella, con prezzi in valuta locale e convertiti in euro per un confronto più immediato. Lo abbiamo fatto per la musica e per i video. Alcuni paesi non hanno un unico prezzo ma almeno due e poi abbiamo indicando dove si regala abitualmente almeno una canzone ogni sette giorni ("semaforo" verde), dove sono apparse in modo incostante ("semaforo" giallo) e dove non esiste l'apprezzabile pratica ("semaforo" rosso).

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