MacBook e MacBook Pro, più verdi non si può

15/10/2008 19:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Greenpeace fa i complimenti ad Apple per la realizzazione dei nuovi computer portatili, ecologici al massimo livello. Gli altri produttori devono solo copiare, come al solito.

Greenpeace fa i complimenti ad Apple per la realizzazione dei nuovi computer portatili, ecologici al massimo livello. Gli altri produttori devono solo copiare, come al solito.
 
Apple aveva "fatto pace" con gli attivisti ecologici di Greenpeace da tempo, da quando Steve Jobs aveva assicurato di agire con decisione sui componenti dannosi all'uomo ed all'ambiente. Il calendario prevedeva già passi fondamentali entro la fine del 2008.

Tutte promesse mantenute!

Steve Jobs ha voluto riaffermare l'impegno di Apple, confermando orgogliosamente che entro l'anno spariranno PVC, BFR e tutte le forme di bromine e clorine dai prodotti della sua azienda. Dai vetri degli schermi LED l'arsenico non c'è già più. Nel 2007 Apple ha aumentato la raccolta di rifiuti elettronici del 57% per un totale di 9.500 tonnellate.

Il giorno dopo il lancio dei nuovi MacBook e MacBook Pro e dell'update controfirmato da Steve Jobs, Greenpeace si dimostra entusiasta delle scelte di Cupertino in fatto energetico ed ambientale.

Greenpeace comunica che "i MacBook, MacBook Air, MacBook Pro e LED Cinema Display hanno cablaggi senza PVC e le altre componenti senza BFR, non è ancora tutto quello che abbiamo richiesto ma per i laptop Apple ha ridotto il PVC come i nuovi Vaio di Sony e come i Lenovo Think Vision per i display, quanto al BFR Apple ha fatto meglio di Sony".

Tutti e sette i nuovi computer aderiscono all'efficienza energetica Energy Star 4, non contengono sostanze pericolose indicate dalla direttiva europea RoHS e si sono guadagnare il livello Gold dell'EPEAT – Electronic Product Environmental Assessment Tool. Il MacBook ha ridotto gli imballaggi del 41% ed il MacBook Pro del 37%.

Inoltre l'alluminio è riutilizzabile, cosa che l'azienda statunitense fa regolarmente nel paese d'origine. Appare meno impegnata a livello internazionale, nonostante Apple dica di riciclare nel 95% dei territori dove è sul mercato.



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